Magnetosfera di Giove: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
AttoBot (discussione | contributi)
m Bot: fix parametri in template di citazione; modifiche estetiche
m ortografia
Riga 161:
In particolare, l'interazione della magnetosfera gioviana con Ganimede, che presenta un discreto campo magnetico intrinseco, differisce sostanzialmente da quella con le lune non dotate di campo magnetico.<ref name=Kivelson2-10/> Il campo magnetico interno di Ganimede "si scava" una cavità all'interno della magnetosfera gioviana, con un diametro pari a circa due volte il diametro del satellite, creando una mini-magnetosfera all'interno della magnetosfera del pianeta. Il campo del satellite devia il flusso di plasma co-rotante proteggendo inoltre le sue regioni equatoriali, in cui si chiudono le linee del campo, dalle particelle energetiche; queste possono comunque collidere con le regioni polari, in cui le linee sono aperte.<ref name=Kivelson2-16>{{cita|Kivelson|pp. 16–18|Kivelson2}}, 2004.</ref> Una parte di queste particelle viene intrappolata nei pressi dell'equatore del satellite, creando delle fasce di radiazione "in miniatura";<ref name=Williams1>{{cita|Williams|p. 1}}, 1998.</ref> gli elettroni ad alta energia che penetrano nella tenue [[atmosfera di Ganimede]] sono inoltre responsabili delle deboli aurore individuate in corrispondenza delle regioni polari del satellite.<ref name=Kivelson2-16/>
 
Le particelle cariche hanno una considerevole influenza sulle proprietà superficiali di Ganimede. Il plasma emesso da Io contiene ioni di zolfo e [[sodio]],<ref name=Cooper154>{{cita|Cooper|pp. 154–156}}, 2001.</ref> i quali tendono a precipitare preferenzialmente sugli emisferi ''trailing'' di Europa e Ganimede,<ref name=Johnson-15>{{cita|Johnson|pp. 15–19}}, 2004.</ref> mentre su Callisto lo zolfo si concentra soprattutto nell'emisfero {{chiarire|''trailing''|''leading''?}}.<ref name=Hibbitts>{{cita|Hibbitts|p. 1}}, 2000.</ref> L'influenza del plasma potrebbe essere una delle cause delle altre differenze che si presentano tra l'emisfero ''trailing'' e l'emisfero ''leading'' dei satelliti medicei: infatti, i loro emisferi ''trailing'' (eccetto quello di Callisto) appaiono più scuri rispetto quelli ''leading'', il che potrebbe indicare che i primi abbiano subito un condizionamento da parte del plasma della magnetosfera del pianeta.<ref name=Johnson-3/> Il flusso di elettroni e ioni energetici è più isotropico, penetra lo strato di ghiaccio facendo schizzare da esso gli atomi e le molecole e causando la [[radiolisi]] dell'acqua e di altri [[composto chimico|composti]]: le particelle energetiche liberano dalle molecole d'acqua l'[[idrogeno]] e l'ossigeno: qustquest'ultimo va a costituire una sottile atmosfera al di sopra delle lune ghiacciate, l'idrogeno invece sfugge all'attrazione gravitazionale delle lune disperdendosi nello spazio; tra le molecole prodotte per radiolisi si annoverano l'[[ozono]] (O<sub>3</sub>) e il [[perossido di idrogeno]] (H<sub>2</sub>O<sub>2</sub>).<ref name=Johnson-8/> Se tra le molecole originarie sono presenti composti organici o [[carbonati]], è possibile che si vengano a creare molecole di [[diossido di carbonio]] (CO<sub>2</sub>), [[metanolo]] (CH<sub>3</sub>OH) e [[acido carbonico]] (H<sub>2</sub>CO<sub>3</sub>); in presenza di zolfo si hanno diossido di zolfo (SO<sub>2</sub>), [[disolfuro di idrogeno]] (H<sub>2</sub>S<sub>2</sub>) ed [[acido solforico]] (H<sub>2</sub>SO<sub>4</sub>).<ref name=Johnson-8>{{cita|Johnson|pp. 8–13}}, 2004.</ref> Le sostanze ossidanti prodotte per radiolisi (ossigeno molecolare ed ozono) possono essere intrappolate all'interno del ghiaccio e portate negli oceani sub-superficiali, costituendo quindi una fonte di ossigeno per eventuali forme di vita aerobie.<ref name=Cooper154>{{cita|Cooper|pp. 154–156}}, 2001.</ref>
 
== Esplorazione e rischi legati alle radiazioni ==