Ferrovia Tirso-Chilivani: differenze tra le versioni

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! Tratta
! Inaugurazione<ref>{{cita web|url=http://www.trenidicarta.it/aperture.html|titolo=Prospetto cronologico dei tratti di ferrovia aperti all'esercizio dal 1839 al 31 dicembre 1926|accesso=07-11-7 novembre 2010}}</ref>
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Costruita a [[scartamento]] da 950&nbsp;mm come l'intera rete secondaria sarda, la prima parte della ferrovia fu aperta al traffico il 10 febbraio [[1891]], con l'apertura dei 9&nbsp;km di linea tra Ozieri e [[Chilivani]]. Il resto della ferrovia fu inaugurato il 1º aprile [[1893]], data di apertura del tronco tra Ozieri e il capolinea scelto lungo la Macomer-Nuoro, la [[stazione di Tirso]], attualmente nel territorio del comune di [[Illorai]]. Nel [[1921]] la gestione della linea passò alle [[Ferrovie Complementari della Sardegna]].
 
Dopo i difficili anni di esercizio durante la [[Seconda guerra mondiale|guerra]] la ferrovia riprese la regolare attività, ma il [[secondo dopoguerra|dopoguerra]] per i 79 chilometri di questa strada ferrata non si presentava roseo: nel [[1955]] per via della sua tortuosità erano necessarie circa 5 ore<ref>{{cita web|url=http://legislature.camera.it/_dati/leg02/lavori/stenografici/sed0344/sed0344.pdf|titolo=Seduta antimeridiana di martedì 25 ottobre 1955|editore=Camera dei Deputati|formato=pdf|data=25-10- ottobre 1955|accesso=21-10- ottobre 2008|pagine=21460 (4)}}</ref> per giungere dall'isolato capolinea di Tirso a [[Chilivani]], con una velocità media di poco superiore ai 15 chilometri orari, troppo pochi per poter competere con le autolinee. La linea così rischiò la chiusura già negli [[anni 1950|anni cinquanta]], ma il rischio fu scongiurato per qualche tempo, e la ferrovia poté usufruire dei nuovi mezzi a trazione termica introdotti dalle FCS nel [[1962]] (per i quali fu necessario adeguare l'armamento della linea<ref>{{cita web|url=http://legislature.camera.it/_dati/leg03/lavori/stenografici/sed0149/rsi0149.pdf|titolo=Risposte scritte ad interrogazioni|editore=Camera dei Deputati|formato=pdf|data=09-06-9 giugno 1959|accesso=21-10- ottobre 2008|pagine=2365 (65)}}</ref>), che ridussero considerevolmente i tempi di percorrenza.
 
Ciò nonostante, complice anche la non rosea situazione finanziaria delle FCS che da lì a qualche anno sarebbero state commissariate, il 31 dicembre [[1969]] la linea cessò la sua attività, lasciando il posto a un servizio di autolinee sostitutive.
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==Bibliografia==
* {{cita libro|autore=Edoardo Altara |titolo=Binari a Golfo Aranci - Ferrovie e treni in Sardegna dal 1874 ad oggi|anno=1992 |editore=Ermanno Albertelli Editore |idisbn=ISBN 88-85909-31-0}}
* {{cita libro|autore=Elettrio Corda |titolo=Le contrastate vaporiere - 1864/1984: 120 anni di vicende delle strade ferrate sarde: dalle reali alle secondarie, dalle complementari alle statali|anno=1984 |editore=Chiarella}}
* {{cita libro|autore=Francesco Ogliari| wkautore=Francesco Ogliari| titolo=La sospirata rete |anno=1978 |editore=Cavallotti Editori |città=Milano|}}
* {{cita libro|titolo=Catalogo dei Viaggi con il Trenino Verde| editore=Ferrovie della Sardegna |anno = 2007 |edizione = 10 |url=http://www.sardegnaturismo.it/documenti/1_39_20070327163139.pdf|formato=Pdf}}
* {{cita web|url=http://www.photorail.com/phr3-gli%20updates/articoli2005/febbraio2005.htm|titolo=Una ferrovia fantasma|operasito=Photorail.com|mese=febbraio|anno=2005|accesso=23-06- giugno 2010}}
* {{cita web|url=http://www.lestradeferrate.it/mono27.htm|titolo=La ferrovia Chilivani-Tirso|autore=Luigi Prato|coautori=Gavino Nurra|operasito=Lestradeferrate.it|accesso=14-07- luglio 2008}}
 
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