Enrico Pescatore: differenze tra le versioni
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==Identità==
Noto con molti nomi, fra i quali spicca ''Enrico Pescatore'', ma anche ''Enrico di Malta'', ''Enrico de Castro''. Nelle fonti il suo nome appare riportato per la prima volta il 22 settembre 1203 in un atto notarile genovese come "Henricus, comes de Malta", ovvero "Enrico, Conte di Malta". Sull'anno e il luogo della sua nascita e sui suoi primi anni non si sa niente, ma è
==Biografia==
Il titolo di conte di Malta, durante il regno degli svevi, era assegnato ai genovesi. [[Repubblica di Genova|Genova]] aveva infatti aiutato gli svevi nella conquista della Sicilia al fine di ottenere vantaggi per il proprio commercio nel Mediterraneo. [[Enrico VI di Svevia]] nominò conte di Malta e ammiraglio il genovese Guglielmo Grasso, suocero di Enrico. [[Peire Vidal]], celebre trovatore provenzale, soggiornò a corte dal 1205 al 1206.
Enrico comincia dunque la carriera militando al soldo del [[regno di Sicilia]]. Eredita il titolo di ammiraglio dal suocero Guglielmo Grasso, il quale aveva alle spalle una lunga carriera da corsaro. Nell'agosto del 1204 i pisani occuparono [[Siracusa]]. I genovesi si prepararono immediatamente a conquistare la città, in quanto era stata loro concessa
L'anno successivo il Pescatore dovette intervenire contro i pisani Ranieri di Manente e Paganello di Porcaria, che con dieci navi e dodici galee assediavano Siracusa tentando di riprenderla. Assediato alla difesa della città era Alamanno da Costa. Il Pescatore giunse a [[Messina]] con quattro galee e vi trovò due galee genovesi di ritorno dall'Oriente; si collegò inoltre con Guglielmo il Porco e le sue sedici galee: messa assieme una piccola flotta, mossero alla volta di Siracusa. I due genovesi vinsero i pisani e conquistarono loro sette galee. L'esercito pisano di terra dovette darsi alla fuga.
Rivolse quindi, nel 1206, la sua attenzione alla conquista
Con una grossa nave e due galee, fornite di più di duecento fanti, viene inizialmente respinto dai veneziani. Genova invia in suo soccorso Arnaldo Baldovino. Forte dunque di navi, marinai, soldati ed una grande quantità di denaro al fine di assoldare un piccolo esercito di cavalieri, il Pescatore assale Creta con cinque navi e ben ventiquattro galee; mette in fuga le truppe di Ranieri Dandolo con l'aiuto degli abitanti di [[La Canea]], e ne viene fatto signore. Fa ricostruire le mura della capitale [[Iraklion]] e fortifica le difese costiere dell'isola commissionando la costruzione di ben quattordici castelli.
La reazione della Serenissima non si fece attendere. Nel 1207 l'ammiraglio veneziano Ranieri Dandolo si assicurò il possesso di [[Corfù]], di [[Corone]] e di [[Modone]]. Il Pescatore assieme con i cretesi attaccò il Dandolo e lo sconfisse: le fonti veneziane riportano che fu il Dandolo a catturare il Pescatore, tuttavia, al contrario, fu il Pescatore a catturare il Dandolo, che morirà poco tempo dopo essendo stato ferito da una freccia nel combattimento. In ogni caso, il Pescatore viene presto sconfitto più volte e, subito dopo, è attaccato ad [[Iraklion]]. I veneziani espugnarono uno ad uno i castelli fatti edificare dal Pescatore
Non datosi per vinto, chiese a Genova un prestito forzoso per poter riprendere l'isola: in cambio promise un fondaco e un quartiere ai genovesi in tutte le città di Creta,
I genovesi, una volta liberato durante una tregua fra Venezia e Genova nel 1212, lo minacciarono delle più dure sanzioni nel caso in cui non avesse posto fine agli attacchi ai veneziani. La pace tra le due repubbliche marinare fu stipulata l'11 maggio 1218. Si ritirò nel suo piccolo regno di Malta dove a un punto fu nominato grande ammiraglio di Sicilia. Grazie al suo buon operato la marina siciliana acquistò molto rapidamente efficienza. Nel contempo ottenne il permesso dall'imperatore di coniare moneta a Malta. Enrico si unì in seconde nozze con una nobile veneziana della famiglia dei Basei, che aveva avuto un ruolo di primo piano nella riconquista veneziana dell'isola di Creta.
Raggiunse nel 1218
Partì nel 1221 per la [[quinta crociata]] a capo di una flotta di quaranta galee. Si portò a [[Damietta]], minacciata dagli infedeli. Non intervenne in soccorso dei crociati, per cui la città viene riconquistata dai nemici. Federico II, adirato, gli confiscò il titolo maltese. Gli ''Annali genovesi'' motivano invece la privazione della contea con lo scarso zelo con il quale il Pescatore avrebbe combattuto i saraceni siciliani ribelli. Ottenne tuttavia la restituzione della sua contea due anni dopo, poiché, fondamentalmente, l'imperatore poneva fiducia nel genovese, da cui dipendeva la sicurezza della costa della Sicilia orientale.
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*G. Gerola, "La dominazione genovese in Creta
== Collegamenti esterni ==
*{{Treccani|enrico-di-malta_%28Dizionario-Biografico%29/|Enrico di Malta}}
*[http://www.corsaridelmediterraneo.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1415:pescatore-enrico&catid=46&Itemid=154 Corsari del Mediterrano: Enrico Pescatore]
*[http://archive.org/details/annaligenovesid00angegoog Gli Annali del Caffaro nell'edizione del 1901 (Archive.org)]
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