Opera reticolata: differenze tra le versioni

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Successivamente furono utilizzati ''cubilia'' (o più impropriamente "tufelli") con base quadrata perfettamente regolare e assolutamente uniformi, che venivano disposti in file regolari con i lati a 45° rispetto alla linea orizzontale. I lati dei ''cubilia'' erano separati da un leggero strato di malta: dopo la realizzazione del paramento sulle due facce del muro, veniva colato all'interno il cementizio che ne costituiva la struttura e la costruzione procedeva a strati successivi. La forma piramidale dei cubilia con la punta rivolta verso l'interno faceva sì che la coesione tra la massa del cementizio e dei blocchi del paramento fosse molto resistente avendo una grande superficie di appoggio per il legante.
 
L'effetto finale sulla parete era quello di creare un reticolo regolare disposto in diagonale. Normalmente il paramento veniva quindi rivestito da intonaco, ma in alcuni casi (esempi in opera mista ad [[Ostia antica]], dove la vicinanza al mare rendeva poco durevole l'intonaco applicato sulle pareti esterne) se ne sfruttarono anche le proprietà decorative, alternando file di ''cubilia'' in [[Tufo (roccia)|tufo]] (giallastro o rossastro) e in [[selce]] nerastra.<br />
[[File:Ostia antica 9.JPG|thumb|Opus reticolatum a Ostia antica]]
da non dimenticare il potere antisismico dell`Opus Reticulatum.