Teoria della comunicazione: differenze tra le versioni

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→‎Definizioni: "spreco" è una pessima traduzione del concetto di "overhead" - nel caso della teoria dell'informazione, il termine più corretto è "ridondanza"
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Comunicare, dal latino ''communis'' = ''che appartiene a tutti'', significa propriamente condividere, "mettere qualcosa in comune con gli altri". L'atto della comunicazione ha infatti lo scopo di trasmettere a qualcuno informazioni e messaggi. È comunemente accettato tuttavia che "non è possibile non comunicare", secondo un'idea centrale del lavoro di [[Paul Watzlawick]]<ref>Il cui lavoro principale è ''Pragmatica della comunicazione umana'', scritto con Janet Helmick Beavin e Don D. Jackson, colleghi di [[Palo Alto]]. La trad. italiana di Massimo Ferretti è pubblicata da Astrolabio, Roma 1971 e successive ed.</ref>. Anche la comunicazione non efficiente è una comunicazione. Rifiutare di comunicare è comunicare che non si vuole comunicare.
 
In questo senso si differenzia dalla [[Teoria dell'informazione]], che può riguardare anche la comunicazione tra macchina e macchina. In ambito umano, per esempio, non esiste [[sprecoridondanza]] o [[Rumore (psicologia)|rumore]], quel che viene comunicato in eccesso ha comunque valore [[connotazione|connotativo]].
I modi di comunicare sono numerosi e vari, come varie e numerose sono le informazioni che si possono trasmettere. Tuttavia, al di là di tanta varietà, è possibile individuare il meccanismo della comunicazione e le caratteristiche fondamentali che sono comuni a ogni atto comunicativo.