Edoardo Martinori: differenze tra le versioni

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|Immagine = Martinori.gif
|PostNazionalità=, pioniere in [[Italia]] della pratica dello [[sci]]}}
Ingegnere di professione, coltivò vasti interessi che fecero di lui una figura di «raffinato intellettuale, viaggiatore, sportivo e conoscitore di lontani mondi»<ref name="Capalbi170">Monica Capalbi, ''I Martinori da Scalpellini a imprenditori, da popolo a borghesia'', p. 170, in Simonetta Ciranna, ''op. cit''., 2007</ref>. Martinori ha ricoperto la carica di vice presidente dell'[[Istituto Italiano di Numismatica]].
 
==Biografia==
La sua famiglia, di origini dalmate<ref>Monica Capalbi, ''I Martinori da Scalpellini a imprenditori, da popolo a borghesia'', p. 169, in Simonetta Ciranna, ''op. cit''., 2007</ref>, incarnava una dinastia di scalpellini insediatasi a Roma e attiva prima in ambiente papale e quindi postunitario<ref name="Treccani"/>. Scalpellino era il nonno Giacomo Martinori la cui tradizione fu continuata da alcuni dei sette figli: Pietro (padre di Edoardo), Fortunato, Domenico, e il più celebre [[Luigi Martinori|Luigi]] (1828- 11 agosto 1895), che operò peraltro sempre al di fuori dell'impresa di famiglia<ref name="Treccani">Monica Capalbi, [http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/Dizionario_Biografico_degli_Italiani/VOL71/DIZIONARIO_BIOGRAFICO_DEGLI_ITALIANI_VOL71_027625.xml «{{Maiuscoletto|Martinori Luigi}}]», ''[[Dizionario Biografico degli Italiani]]'', Vol. LXXI, [[Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani]]</ref>.
 
Edoardo, invece, studiò alla "Scuola di applicazione per ingegneri" ubicata presso la [[basilica di San Pietro in Vincoli]]<ref name="Capalbi170"/>. Anche se la fonte del suo reddito era la professione di ingegnere, Edoardo Martinori coltivò vasti interessi culturali: le sue passioni erano la storia, la numismatica, la [[fotografia]], il [[collezionismo]], i viaggi e le [[Escursionismo|escursioni in montagna]]. Come autore di testi ha posto la sua attenzione alla numismatica e alla storia del Lazio settentrionale e, in particolare, del suo sistema stradale.
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Nel [[1873]], assieme a [[Quintino Sella]], fondò la sezione romana del [[Club Alpino Italiano|CAI]].<ref name="Pleinair">[http://www.pleinair.it/itinerari.xtml;jsessionid=3EC8F592C4BF48BBBABFDDB3E1C60BAB?id=804&preview=&id_appr=1 Ai piedi del gigante • Uomini e vette] da Pleinair online</ref><ref name="Schedabio"/>
 
Fu anche un pioniere in Italia della [[Sci|pratica sciistica]]. Nel [[1886]], dopo una traversata con gli sci della [[Lapponia]], introdusse in [[Italia]] il paio di [[sci]] usati che donò alla sezione romana del [[Club alpino italiano]] da lui fondata, suscitando un notevole interesse nella stampa<ref name="Schedabio">[http://www.percorsigastronomici.it/percorsienogastronomici/Portale/personaggi.aspx?reg=l&tema=Personaggi&l=M&tipo=&scheda=31 Scheda biografica] su BAICR-''sistema''cultura.</ref><ref>[http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/Il_Libro_dell__Anno_2006/TEMI/IL_LIBRO_DELL_ANNO_2006_TEMI_000008.xml Sport invernali], dal sito dell'[[Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani]]</ref><ref name="Schedabio">[http://www.percorsigastronomici.it/percorsienogastronomici/Portale/personaggi.aspx?reg=l&tema=Personaggi&l=M&tipo=&scheda=31 Scheda biografica] su BAICR-''sistema''cultura.</ref>.
 
È sepolto sul [[Gran Sasso]], in un tumulo piramidale posto poco sopra il Rifugio Garibaldi.<ref name="SchedabioPleinair"/><ref name="PleinairSchedabio"/>
 
==Opere==
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===Storia e topografia===
* ''Terre Arnolfe'', Deputazione di Storia Patria dell'Umbria, 2005
*(con [[Giuseppe Gabrieli]]), ''Genealogia e Cronistoria di una grande famiglia umbro-romana, i Cesi, e illustrata nei loro monumenti artistici ed epigrafici e nelle memorie archivistiche, con Introduzione e note ed appendice'', con molte illustrazioni e tavole genealogiche, Roma 1931, pp. &nbsp;XIV-134
*Cronistoria [[Narni|narnese]], 1600 a.C. – 1926'', Roma Tip. S. A. Pubblicità Edizioni, 1930
;[[collana editoriale|Collana]] «Le vie maestre d'Italia»
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==Approfondimenti==
*[[Giuseppe Gabrieli]], ''Necrologio di Edoardo Martinori (1854-1935)'', in «Archivio della Regia Deputazione romana di Storia patria», 59 (1936), pp. 385-393
*Monica Capalbi, ''I Martinori da Scalpellini a imprenditori, da popolo a borghesia'', in: Simonetta Ciranna, ''I Martinori. Scalpellini, inventori, imprenditori dalla città dei papi a Roma Capitale'' (pp. 169-224&nbsp;169–224), Ed. [[Camera di commercio]] di Roma, 2007 ISBN 9788889505106
 
==Altri progetti==