Bernardino Castelli (pittore): differenze tra le versioni

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Figlio di Francesco e Maria Elisabetta Forcellini, secondo quanto riferisce [[Domenico Maria Federici]] avrebbe dimostrato una naturale inclinazione per il disegno sin dalla tenera età. Dopo aver ricevuto una prima formazione a [[Feltre]] presso [[Giovanni D'Antona]], dimostrò le sue doti ornando gli interni di villa Franzoja a [[Quero (ItaliaQuero Vas)|Quero]]. Fu quindi condotto dal canonico [[Alvise Franzoja]] a [[Treviso]] e presentato al [[vescovo di Treviso|vescovo]] [[Paolo Francesco Giustiniani]] che, presolo sotto la sua tutela, gli permise di continuare gli studi.
 
Sin da questo momento si distinse nella [[ritrattistica]] e divenne celebre per un ritratto del Giustiniani che dovette poi replicare per tutte le parrocchie della diocesi. Realizzò inoltre delle [[pala d'altare|pale d'altare]]: un ''[[San Lorenzo Giustiniani]]'' per la cappella del [[seminario]] di Treviso, un ''Transito di San Giuseppe'' per la parrocchiale di [[Rasai]] e un ''San Spiridione vescovo'' per quella di [[Coste (Maser)|Coste]]. Nel corso del [[1772]], su commissione dei [[domenicani]] di [[chiesa di San Nicolò (Treviso)|San Nicolò]] a Treviso, realizzò diversi ritratti di personalità dell'ordine e ne restaurò altri, raccogliendoli tutti in una galleria della sala del capitolo (distrutta durante il [[bombardamento di Treviso|bombardamento del 1944]]). Nel [[1775]], su invito del vescovo Giustiniani e di suo fratello [[Antonio Giustiniani|Antonio]], passò a [[Padova]] dove continuò a occuparsi di ritrattistica per privati.