Seconda guerra dello Schleswig: differenze tra le versioni

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{{Campagnabox Seconda guerra dello Schleswig}}
 
La '''seconda guerra dello Schleswig''' (in [[lingua danese|danese]] ''Slesvigske Krig''; in [[lingua tedesca|tedesco]] ''Zweiter Schleswig-Holsteinischer Krieg'') o '''guerra tedesco-danese''' (in tedesco: ''Deutsch-Dänischer Krieg''), oppure '''guerra di successione dello Schleswig-Holstein''' o '''guerra dei Ducati''', è stato un conflitto armato svoltosi nel [[1864]] che vide contrapposti la [[Confederazione germanica]] ([[Prussia]] e [[Impero austriaco|Austria]] in particolare) e il [[Danimarca|Regno di Danimarca]].
 
Gli scontri cominciarono alla fine di gennaio, quando le truppe prussiane invasero il ducato di [[Schleswig]]. Dopo circa nove mesi di combattimenti, si arrivò al [[trattato di Vienna (1864)|trattato di Vienna]] che suggellò la netta vittoria tedesca: l'intero [[Schleswig-Holstein]] venne ceduto incondizionatamente ad Austria e Prussia.
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Lo Schleswig-Holstein era stato già al centro di una crisi internazionale tra il [[1848]] e il [[1849]]. Tale crisi aveva innescato un breve conflitto fra gli stati tedeschi, capeggiati dalla Prussia, e la Danimarca. Il trattato di [[Londra]] del [[1852]] aveva posto fine alla guerra, decretando la temporanea fine della contesa sui due possedimenti. Lo Schleswig e l'Holstein avevano popolazioni a percentuale di lingua tedesca e danese, l'Holstein in particolare possedeva una maggioranza linguistica tedesca.
 
I motivi di rivalità intorno ai due stati riguardavano l'indivisibilità dei [[Ducato (feudo)|ducati]] e il fatto che i rispettivi nazionalismi, tedesco e danese, pretendendevanopretendevano il completo possesso della totalità dei loro territori. La crisi esplose quando il sovrano danese, [[Cristiano IX di Danimarca|Cristiano IX]] si rese responsabile di un atto di forza teso a garantirsi il possesso dei territori. Prima che [[Federico VII di Danimarca]] morisse nel [[1863]] il parlamento danese aveva approvato uno "statuto di marzo" che consentiva allo Schleswig di venire incorporato nel Regno di Danimarca.
 
Federico non aveva firmato lo statuto, mentre il suo successore, Cristiano IX, una volta ottenuto il trono, procedette a firmare immediatamente il documento. L'opposizione tedesca alla scelta di Cristiano fu immediatamente molto violenta, in quanto si riteneva che Federico avrebbe proceduto invece, qualora fosse rimasto in vita, a favorire l'annessione alla [[Confederazione germanica]] di ambo i ducati.<ref>{{Cita|John Breuilly|p. 80|Breuilly2004}}</ref>
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===L'isolamento della Danimarca===
Molti stati malsopportarono il tono inflessibile e rigoroso della posizione della Danimarca, che per tali motivi vedrà cadere l'appoggio immediato della [[Regno Unito|Gran Bretagna]] (la quale non era danneggiata da un ingrandimento della Prussia, perché ad essa premeva tenere sotto controllo, più che gli stati dell'[[Europa Centrale]], le nazioni rivali come la [[Francia]], che aveva garantito comunque la propria neutralità in caso di intervento inglese, e la [[Russia]]).<ref>{{Cita|Alan John Percival Taylor|pp. 226-227|Taylor1977}}</ref> La condotta inglese fu, peraltro, poco ferma, a causa di un atteggiamento percepito come ondivago. La Danimarca alla fine, perderà le speranze in un intervento delle altre potenze nel conflitto. Il regno danese rifiutò non solo la divisione del territorio dello Schleswig, ma si oppose ad una unione puramente personale con il ducato, lamentando il fatto che tale prospettiva avrebbe segnato il passaggio di quest'ultimo sotto la sovranità tedesca.
 
===La definitiva sconfitta danese===
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===Il capolavoro diplomatico di Bismarck===
Con questa guerra [[Otto von Bismarck]] aveva realizzato un autentico capolavoro d'astuzia: militarmente aveva condotto, pur con un sicuro supporto austriaco, la Prussia ad un facile successo (e ciò fece aumentare la sua popolarità), dal punto di vista diplomatico riuscì a creare quei motivi di attrito tra Prussia e Austria che gli ritorneranno utili in un secondo tempo, quando giungerà il momento della resa dei conti anche con lo scomodo vicino asburgico. Infatti, i due stati non raggiungeranno un accordo definitivo su come dividere e amministrare le zone appena ottenute, pur avendo realizzato la loro spartizione in base alla forma giuridica del condominio amministrativo.<ref name=SchSchl/> Bismarck era riuscito innanzitutto a mettere a tacere definitivamente, attraverso l'apertura delle ostilità e la conquista con le armi (avvenute su basi di liceità diplomatica agli occhi dell'Europa), le voci di richiesta danesi.
 
Era riuscito a far decadere la candidatura Augustenburg, ponendo condizioni draconiane per il mantenimento dei ducati (nel far questo scontrandosi con l'Austria) e infine aveva messo con le spalle al muro gli asburgici: costoro, impegnati in una occupazione ''sine die'' di territori lontani, stavano lasciando cadere nelle mani dei prussiani due stati che avrebbero dovuto, come stati tedeschi autonomi, rientrare all'interno della Confederazione germanica. Questa divergenza costituì per Bismarck il pretesto per dar vita alla [[Guerra austro-prussiana]], che fu il primo passo verso l'[[unificazione della Germania]] sotto il dominio prussiano.
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La guerra, ad ogni modo, aveva mostrato una certa superiorità organizzativa austriaca. I prussiani erano stati determinanti solo nella parte conclusiva della guerra. Essi avevano potuto ultimare tuttavia, grazie alla partecipazione al conflitto, quel necessario programma di riforme che avrebbe portato ad una riorganizzazione radicale dell'esercito.<ref name=BreuShWa/>
 
Dopo l'attuazione dell'occupazione ''de facto'' del ducato, gli austroprussiani giunsero ad appianare i dissensi nel [[1865]] attraverso la convenzione di Gastein, che pose le basi per la creazione di due zone di occupazione militare: l'Holstein fu assegnato all'Austria e lo Schleswig alla Prussia. Tutto ciò suscitò ampi dibattiti all'interno della Germania e acuì il dissenso del movimento [[Nazionalismo|nazionale]] [[Liberalismo|liberale]] che reputò l'imposizione delle armi sulle stesse genti tedesche alla stregua di un sopruso inaccettabile.<ref name=BreuContofnaMO>{{Cita|John Breuilly|p. 85|Breuilly2004}}</ref> Erano presenti componenti minoritarie tra i gruppi nazionali tuttavia in Prussia che approvarono l'idea del controllo prussiano dei ducati.<ref name=BreuContofnaMO/>
 
== Note ==