Teorema diretto dei triangoli isosceli: differenze tra le versioni

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Corretto due refusi tipografici e un refuso che rendeva la dimostrazione di Proclo non corretta (ABE invece che il corretto ABC)
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===Euclide e Proclo===
[[File:Euclid_1_5_en.svg|thumb|Gli Elementi di Euclide Libro 1 proposizione 5; [[pons asinorum]] ]]
L'enunciato del teorema di Euclide include una seconda conclusione, che se i lati uguali del triangolo sono prolungati sotto la base, allora gli angoli tra le estensioni e la base sono uguali. La dimostrazione di Euclide consiste nel definire le linee ausiliarie per queste estensioni. Ma, nel commentare Euclide, [[Proclo]] mette in evidenza che Euclide non usa mai la seconda conclusione e la sua dimostrazione può essere semplificata in qualche modo tracciando le linee ausiliarie ai lati del triangolo, mentre il resto della dimostrazione si esegue più o meno allo stesso modo. Ci sono state molte speculazioni e dibattiti sul perché Euclide abbia aggiunto la seconda conclusione al teorema, dal momento che rende la dimostrazione più complicata. Una spiegazione plausibile, data da Proclo, è che la seconda conclusione possa essere utilizzata in eventuali obiezioni alle dimostrazioni successive di proposizioni in cui Euclide non copre tutti i casi.<ref>Heath pp. 251-255</ref> La Dimostrazionedimostrazione si basa su quello che è oggi chiamato [[Criteri di congruenza dei triangoli|Lato-Angolo-Lato]], ovvero la proposizione precedente negli Elementi.
 
[[File:IsoscelesTriangleProofByProclus.svg|thumb|La dimostrazione di Proclo]]
La variante di Proclo alla dimostrazione di Euclide procede come segue:<ref>Following Proclus p. 53</ref> sia <math>ABC</math> un triangolo isoscele con <math>AB</math> e <math>AC</math> i lati uguali. Si scelga un punto arbitrario <math>D</math> sul lato <math>AB</math> e si prenda il punto <math>E</math> su <math>CA</math> in modo che <math>AD \cong AE</math>. Tracciate le linee di <math>BE</math>, <math>DC</math> e <math>DE</math> si consideri i triangoli <math>BAE</math> e <math>CAD</math>, questi triangoli hanno <math>BA \cong AC</math>, <math>AE \cong AD</math>, e l'angolo <math>\hat{A}</math> coincidente, quindi per il criterio di congruenza lato-angolo-lato i triangoli <math>BAE</math> e <math>CAD</math> sono congruenti e pertanto i lati e gli angoli corrispondenti saranno congruenti: l'angolo <math> \widehat{ABE}</math> è uguale all'angolo <math>\widehat{ AC DACD}</math>, l'angolo <math>\widehat{ A D CADC} </math> è uguale all'angolo <math>\widehat{ A E B AEB}</math>, e <math>BE \cong CD</math>.
Dal momento che <math>AC \cong AB</math> e <math>AD \cong AE</math>, <math>BD \cong CE</math> per sottrazione di parti uguali. Si consideri ora i triangoli <math>DBE</math> e <math>ECD</math>; per essi <math>BD \cong CE</math>, <math>BE \cong CD</math>, e l'angolo <math> \widehat{D B EDBE} </math> è uguale all'angolo <math>\widehat{ E C DECD} </math> come è stato appena mostrato, quindi ancora per il criterio lato-angolo-lato, i triangoli sono congruenti: l'angolo <math>\widehat{ B D EBDE} </math> è uguale all'angolo <math>\widehat{ C E DCED} </math>. (La congruenza implica anche <math>DE \cong ED</math>, ma questo è evidente).
 
Poiché l'angolo <math>\widehat{ BD EBDE} </math> è uguale all'angolo <math>\widehat{ CE DCED} </math> e l'angolo <math>\widehat{ C D ECDE} </math> è uguale all'angolo <math>\widehat{ B E DBED} </math>, allora l'angolo <math>\widehat{ B D CBDC} </math> sarà uguale all'angolo <math>\widehat{ CE BCEB} </math> per sottrazione di parti uguali.
 
Consideriamo una terza coppia di triangoli, <math>BDC</math> e <math>CEB</math>; <math>DB \cong CE</math>, <math>DC \cong EB</math>, e l'angolo <math>\widehat{ B D CBDC} </math> uguale all'angolo <math>\widehat{ C E BCEB} </math>, quindi applicando lato-angolo-lato una terza volta, si dimostra che i due triangoli sono congruenti. In particolare, l'angolo <math>\widehat{ C B DCBD} \cong \widehat{B C EBCE} </math>, come volevasi dimostrare.
 
===Pappo===
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La dimostrazione è la seguente:<ref>Seguendo Proclus p. 54</ref>
Sia <math>ABC</math> un triangolo isoscele con <math>AB</math> e <math>AC</math> i suoi due lati congruenti. Si considerino i triangoli <math>ABC</math> e <math>ACB</math>, dove <math>ACB</math> è un secondo triangolo con vertici <math>\hat{A}</math>, <math>\hat{C}</math> e <math>\hat{B}</math> corrispondenti rispettivamente ai vertici <math>\hat{A}</math>, <math>\hat{B}</math> e <math>\hat{C}</math> nel triangolo originale. Si avrà <math>AB \cong AC</math>, <math>AC \cong AB</math> e l'angolo <math>\hat{A}</math> uguale a se stesso, così per il criterio lato-angolo-lato, i triangoli <math>ABC</math> e <math>ACB</math> sono congruenti. In particolare l'angolo <math>\hat{B}</math> è congruente all'angolo <math>\hat{C}</math>.<ref>Heath p. 254 for section</ref>
 
===Altro===
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Questa è più semplice della dimostrazione di Euclide, ma Euclide non presenta la costruzione della bisettrice di un angolo prima della proposizione 9. Così l'ordine della presentazione delle proposizioni di Euclide deve essere cambiato per evitare un ragionamento circolare.
 
La dimostrazione procede come segue:<ref>Following Wilson</ref> come prima consideriamo il triangolo <math>ABC</math> con <math>AB \cong AC</math>. Costruiamo la bisettrice dell'angolo <math>\widehat{BAC}\, </math> e prolungarla fino a incontrare il lato <math>BC</math> nel punto <math>X</math>. Nei triangoli <math>BAX</math> e <math>CAX</math> si ha <math>AB \cong AC</math>, <math>AX</math> coincidente. Inoltre l'angolo <math> B \hat{A} X \cong C \hat{A} X </math>, così, per il criterio lato-angolo-lato, <math>BAX</math> e <math>CAX</math> sono congruenti. Segue che gli angoli <math>\hat{B}</math> e <math>\hat{C}</math> sono congruenti.
 
[[Adrien-Marie Legendre|Legendre]] usa una costruzione simile in ''Éléments de géométrie'', ma considerando il punto X come punto medio del segmento BD.<ref>A. M. Legendre ''Éléments de géométrie'' (1876 Libr. de Firmin-Didot et Cie) p. 14</ref> La dimostrazione è simile ma usa il criterio [[Criteri di congruenza dei triangoli|Lato-Lato-Lato]] al posto di lato-angolo-lato, ma lato-lato-lato non è mostrato che molto più avanti da Euclide negli ''Elementi''.
 
== Prodotto interno ==
Il teorema diretto dei triangoli isosceli equivale al [[prodotto interno]] su numeri [[numero reale|reali]] o [[numero complesso|complessi]]. In questi spazi equivale a prendere dei vettori ''<math>x''</math>, ''<math>y''</math> e ''<math>z''</math> tali che<ref>J. R. Retherford, ''Hilbert Space'', [[Cambridge University Press]], 1993, page 27.</ref>
 
: <math> x + y + z = 0\text{ and }\|x\| = \|y\|,\, </math>
 
quindi
 
: <math> \|x - z\| = \|y - z\|.\, </math>
 
Mentre
 
: <math> \|x - z\|^2 = \|x\|^2 - 2x\cdot z + \|z\|^2,\, </math>
 
e
 
: <math> x\cdot z = \|x\|\|z\|\cos\theta\, </math>
 
dove ''θ''<math>\theta</math> è l'angolo tra i due vettori, la conclusione di questa forma del teorema equivale a enunciare l'uguaglianza degli angoli.
 
== Note ==