Punciuta: differenze tra le versioni
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Il sangue fuoriuscito viene usato per imbrattare un'immaginetta sacra a cui in seguito viene dato fuoco mentre il nuovo affiliato la tiene tra le mani e pronuncia un giuramento solenne: ''"giuro di essere fedele a cosa nostra. Se dovessi tradire le mie carni devono bruciare come brucia questa immagine"''<ref name="Grasso, 132"/>.
Successivamente, vengono ricordati al nuovo affiliato gli obblighi che dovranno essere rigorosamente rispettati: non desiderare la donna di altri uomini d'onore; non rubare agli altri affiliati; non sfruttare la prostituzione; non uccidere altri uomini d'onore, salvo in caso di assoluta necessità; evitare la delazione alla polizia; mantenere con gli estranei il silenzio assoluto su Cosa Nostra; non presentarsi mai da soli ad un altro uomo d'onore estraneo,
==Evoluzione storica==
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Alcuni analisti hanno ipotizzato che, alla fine degli [[anni 1990|anni novanta]], la mafia abbia scelto di ripensare i propri principi fondanti tendendo a far coincidere la struttura criminale primaria con la famiglia naturale<ref name="Lo Verso, 33">Girolamo Lo Verso e Gianluca Lo Coco, ''Come cambia la mafia'', pag.33</ref> e pertanto, per riconoscere gli affiliati, è sufficiente il solo legame di sangue senza necessità della ''punciuta''<ref> Il Gip del Tribunale di Palermo, nella sentenza 7 agosto 2007, n. 762, ha ribadito come: ''"Secondo la giurisprudenza di legittimità in tema di partecipazione, l'affiliazione formale dell'adepto oppure l'attribuzione della qualifica di uomo d'onore manifestata nel corso di presentazioni rituali, rappresentavano momenti significativi soprattutto nel passato di Cosa Nostra, strutturata, articolata e caratterizzata da rigide formalità. Ma sono progressivamente divenute requisiti ormai non più indispensabili per l'integrazione della condotta di partecipazione. Non è necessaria la prova dell'avvenuto rituale della punciuta o di altri riti simili: è invece decisivo accertare l'apporto concreto del partecipe, i compiti che si sia impegnato a svolgere per conto del sodalizio, mettendo al servizio di questo la propria disponibilità, al di là del suo inquadramento in un ruolo formale".''</ref><ref nam0"Lo Verso, 110">Girolamo Lo Verso e Gianluca Lo Coco, ''La psiche mafiosa'', pag. 110</ref><ref nam0"Lo Verso, 110">Girolamo Lo Verso e Gianluca Lo Coco, ''La psiche mafiosa'', pag. 110</ref>.
Tuttavia il ritrovamento della formula del giuramento e l'elenco delle regole da rispettare nel covo dei latitanti [[Salvatore Lo Piccolo|Salvatore]] e [[Sandro Lo Piccolo]] nel novembre 2007
==Bibliografia==
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