Valmarecchia: differenze tra le versioni

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|nazione={{ITA}}<br />{{SMR}}
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|provincia={{IT-AR}}<br />{{IT-PU}}<br />{{IT-RN}}
|comuni= [[Badia Tedalda]], [[Pennabilli]], [[Novafeltria]], [[San Leo (Italia)|San Leo]], [[Torriana]], [[Verucchio]], [[Santarcangelo di Romagna]] e [[Rimini]]
|fiume=[[Marecchia]]
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|mappa=Map of Valmarecchia.svg
|comunitamontana=[[Comunità Montana Valle del Marecchia]]<br />[[Comunità Montana Alta Valmarecchia]]
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Le rocce di [[San Leo (Italia)|San Leo]] e di [[San Marino]] sono i frammenti di una grande lastra calcarea che precedentemente, quando la grande parte della penisola non era ancora emersa, ebbero la loro base al di là della linea che oggi indica il limite tra [[Toscana]] e [[Romagna]]. Il fondo di questo mare dei tempi [[Miocene]] (circa 15 milioni di anni) era costituito da una roccia friabile e fangosa che è all'origine della formazione geologica detta dell'''[[argilla]] scagliosa''<ref>Gli strati di argilla scagliosa sono chiaramente visibili quando si prende la superstrada [[Strada Europea E45|E45]] Ravenna-Roma, all'incrocio degli Appennini, intorno alla località di [[Bagno di Romagna]]. Questi strati di colore grigi lattei, inclinati, sono intercalati tra strati rocciosi più densi di uno spessore da 20 a 30 cm. In questi strati, le scale sono piccoli frammenti di roccia piatta di circa 1 centimetro di spessore su alcune centimetri di lunghezza e tutti orientati nello stesso senso. Il colore grigi lattei dell'argilla si trova nelle acque dei fiumi al momento delle piene.</ref>. Questa paleosuperficie, di argilla scagliosa, scivolò sulle parti (ora occupate tra l'altro dalla Toscana e la Romagna) che provengono da settori occidentali tirreni. In relazione con gli spostamenti [[orogenesi|orogenetici]], alternò periodi di movimento con altri di riposo che provocarono la formazione, sul fondo, di una lastra calcarea.
 
Quando i movimenti dei bassifondi ripresero, aiutati dallo spostamento dei ghiacciai, trasportarono anche la lastra che si era formata (come un torrente che trasporta una zattera galleggiante). Ma su quest'ultimo si aprirono fessure, poi si frantumò e infine abbandonò i frammenti lungo il percorso Ovest-Est, verso l'Adriatico. Gli esiti di questo gigantesco processo sono: il [[Monte Varna]] (1283 &nbsp;m, il frammento più grande), quindi la lastra del [[Monte Fumaiolo]] (1407 &nbsp;m), ed infine i numerosi altri "pezzi", al di qua e al di là della Valmarecchia, lungo la quale le argille scagliose si mossero e scesero.
 
La roccia di [[San Leo (Italia)|San Leo]] (509 &nbsp;m) è uno di questi pezzi, un altro è il maestoso massiccio del [[Monte Titano|Titano]] (739 &nbsp;m) ([[San Marino]]). Gli altri maggiori "frammenti" sono [[Verucchio]] (332 &nbsp;m) e [[Torriana]] (337 &nbsp;m). Fu durante il [[Pliocene]] e il [[Quaternario]] che l'erosione strappò le rocce più tenere (attaccando molto meno le rocce dure calcaree), che assunsero l'aspetto rimasto intatto fino ad oggi.
 
{{immagine grande|Verrucchio rimini.JPG|950px|Panorama della Valmarecchia da [[Verucchio]]}}