Dinastia Han: differenze tra le versioni

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Durante la dominazione Han, il [[confucianesimo]] divenne la filosofia ufficiale di stato, l'agricoltura e il commercio prosperarono, tanto che la popolazione raggiunse i 50 milioni di abitanti, di cui tre milioni abitavano la capitale [[Chang'an]]长安, di fatto la più grande metropoli del suo tempo.
 
La dinastia Han si divide in due periodi: il primo detto '''dinastia degli Han anteriori''' (Qian Han 前汉) o anche '''dinastia Han occidentale''' (Xi Han 西汉) fiorì dal [[206 a.C.]] - al [[9|9 d.C.]] ed ebbe come capitale [[Chang'an]]. Il secondo periodo è definita '''dinastia degli Han posteriori''' (Hou Han 后汉) o anche '''dinastia Han orientale''' (Dong Han 东汉) dal [[25|25 d.C.]] - al [[220|220 d.C.]] con capitale [[Luoyang]], più a est rispetto a Chang'an, ai cui il nome dinastico. Tra il 9 ed il 24 d.C. regnò per breve tempo la [[dinastia Xin]]. Attualmente si predilige la distinzione tra ''orientali''-''occidentali'' per evitare confusione con la meno nota dinastia degli '''Han posteriori''' del periodo delle [[Cinque_dinastie_e_dieci_regniCinque dinastie e dieci regni|Cinque Dinastie e dieci Regni]], sebbene gli storici cinesi, come [[Sima Guang]], abbiano utilizzato l'altra distinzione.
 
Durante la dinastia Han si ebbero grandi progressi intellettuali, letterari, artistici e scientifici. Fu perfezionata la scoperta della [[carta di canapa|carta]] tanto da poterla utilizzare quale supporto per la [[scrittura]] e soppiantare così il precedente sistema su [[seta]] o su piccole liste di [[Bambuseae|bambù]]. <br />
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[[File:Han_map.jpg|thumb|left|L'impero Han nell'87 a.C.]]
La forza militare della dinastia Han permise all'impero di espandersi a occidente nella pianura desertica del [[Bacino del Tarim|Tarim]], dove erano situate le città-stato e i principati dei [[Tocari]], [[Saci]] e [[Sogdiana|Sogdiani]] nella provincia del [[Sinkiang]]-Uigur attualmente di etnia prevalentemente uigura. In questo modo la [[via della seta]] veniva resa sicura fino al [[Pamir]], ai confini con la [[Battria|Battriana]]na nell'odierno [[Afghanistan]].<br />
Anche il Vietnam settentrionale e la Corea furono invasi dagli eserciti Han. In questo periodo si sviluppa il sistema di tributi in base al quale stati periferici indipendenti o semi-indipendenti pagano una sorta di ''omaggio formale'' di sottomissione alla Cina, inviano doni e stabiliscono sistemi di commercio regolato, in cambio della pace e del riconoscimento alla legittimità al governo locale. Anche l'invio di ''principesse'' cinesi servì a mantenere l'equilibrio diplomatico con i vicini, soprattutto con le tribù e le confederazioni nomadi del nord, in particolare con i [[Xiongnu]] e i [[Wusun]].
 
== La fondazione della dinastia ==
 
Dopo appena tre mesi dalla morte di [[Qin Shi Huang]] si diffusero in tutto l'impero rivolte contadine, ribellioni da parte di prigionieri e di militari e congiure da parte dei discendenti delle famiglie nobili del periodo degli [[Periodo_dei_regni_combattentiPeriodo dei regni combattenti|Stati Combattenti]]. Questi attacchi portarono alla caduta della [[dinastia Qin]] nel [[206 a.C.]]<br />
Tra i capi delle rivolte si mise in luce [[Xiang Yu]], già comandante militare oltre che discendente della nobiltà dello stato di [[Chu (stato)|Chu]], che si appoggiò alle vecchie strutture nobiliari pre-Qin. Mentre al sud Xiang Yu sconfiggeva l'esercito inviato a contrastarlo [[Gao Zu (imperatore Han)|Liu Bang]] a capo di una rivolta contadina entrava nella capitale, deponeva l'ultimo sovrano della [[dinastia Qin]] e abrogava tutte le leggi più efferate promulgate contro i contadini. All'arrivo nella capitale dell'esercito di Xiang Yu la città fu saccheggiata, la biblioteca imperiale bruciata e Xiang Yu si autoproclamò ''Sovrano egemone di Chu Occidentale'' (utilizzando una terminologia che si discostava dal titolo imperiale di "huangdi" e riproponeva una terminologia del tardo periodo Zhou) dando a Liu Bang il titolo di ''Sovrano di Han'', dal nome di uno dei diciotto regni in cui intendeva suddividere l'impero.<br />
Liu Bang allora raccolse attorno a sé tutti i capi delle rivolte che non accettavano l'egemonia di Xiang Yu e cominciò una guerra civile che si protrasse fino al [[202 a.C.]] quando Xiang Yu, accerchiato nell'attuale provincia dell'[[Anhui]], dopo la [[battaglia di Gaixia]] si suicidò.<br />
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Fu intrapresa in aree estese ed aride una grande attività di scavo di canalizzazioni e di irrigazione. Nel [[129 a.C.]] fu completato un canale di più di cento chilometri che dal fiume Wei, su cui sorgeva la capitale, conduceva allo [[Fiume Giallo|Huang He]], il ''fiume Giallo''. Gli stati interni all'impero furono svuotati di potere: i funzionari non furono più scelti dai sovrani locali ma imposti dalla corte imperiale, un nuovo sistema di successione obbligò gli stati a frazionarsi in unità sempre più piccole, mentre molti furono semplicemente sciolti con l'accusa di scarsa lealtà.
 
Per indebolire la classe dei mercanti, in rapida ascesa, oltre che per incamerare nelle casse imperiali le somme necessarie per l'espansione, Han Wudi trasformò i commerci principali (alcol, sale, ferro e il conio delle monete) in [[Monopolio_di_StatoMonopolio di Stato|monopoli di Stato]]. Contemporaneamente vietò la compravendita terriera ai mercanti, senza però riuscire ad impedire l'instaurarsi di una classe di proprietari latifondisti.
 
Il modello statale e imperiale di Han Wudi divenne la base politica e ideologica fondante di quasi tutta la successiva tradizione cinese, l'impero ora poteva guardare sé stesso non più come a uno stato tra barbari ma come una fonte di ordine e regolamentazione di tutte le terre conosciute e come origine della legittimità di tutti i sovrani cui veniva in contatto.
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A partire da Han [[Hedi]] ([[89]]-[[105]]) ci furono ben otto imperatori che salirono al trono adolescenti o bambini: ciò permetteva alle famiglie delle madri di esercitare il potere, mentre a corte a loro si contrapposero gli eunuchi. Nel [[147]], con Han [[Huandi]] nominato imperatore, la fazione degli eunuchi prese il potere mandando a morte il reggente Liang Ji e tutta la sua famiglia allargata.
 
Le famiglie che fino ad allora avevano controllato le successioni imperiali si coalizzarono nella ''Pura Corrente'', qingliu, con lo scopo di rimuovere, declassare o uccidere gli eunuchi. Nel [[166]] l'imperatore cominciò a punire gli appartenenti alla Pura Corrente, ma la sua morte e la successione di Han [[Lingdi]] ancora bambino, impedirono una totale vittoria. Con il nuovo imperatore si preparò la sconfitta degli eunuchi, ma un loro colpo di statoStato prevenne la mossa e nel [[170]] furono in grado di costringere al suicidio il reggente e ad incarcerare funzionari della Pura Corrente e un centinaio di confuciani dell'università imperiale. Da allora il potere degli eunuchi fu incontrastato.
 
Mentre alle frontiere i Xiongnu, i [[Xianbei]] e i proto-tibetani [[Qiang]] premevano o insorgevano, nell'impero esplose nel [[184]] la rivolta dei ''Turbanti Gialli'', huangjin. Questo era un gruppo millenaristico imbevuto di ideali taoisti, che propugnava l'uguaglianza universale, il ritorno alla pace, l'abolizione della ricchezza, si preoccupava per la cura dei malati e annunciava il prossimo realizzarsi di una nuova età.
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[[Categoria:Dinastie cinesi|Han]]
[[Categoria:Wuhan]]
 
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