Roberto d'Oderisio: differenze tra le versioni

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Non è di Oderisio l'opera in foto
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A questi affreschi si collegano strettamente la ''Crocifissione'' nel [[Museo di Capodimonte]] e la ''Madonna dell'Umiltà'' (''Mater Omnium'') nella [[Chiesa di San Domenico Maggiore (Napoli)|chiesa di San Domenico Maggiore]] a Napoli. La sua mano è stata riconosciuta anche negli affreschi del ''Sepolcro di Roberto d'Angiò'' nella [[Chiesa di Santa Chiara (Napoli)|chiesa di Santa Chiara]], noti soprattutto attraverso le foto precedenti ai danni che i bombardamenti della seconda guerra mondiale hanno arrecato al patrimonio artistico della chiesa.
 
Dopo il [[1364]] egli eseguì ''Storie bibliche'' e la famosa serie dei ''Sacramenti'' e il ''Trionfo della Chiesa'' affrescati nella [[Chiesachiesa di Santa Maria Incoronata (Napoli)|chiesa di Santa Maria dell'Incoronata]] di Napoli ove prevalgono altri accenti culturali, derivati in parte da alcuni caratteri dell'arte di [[Simone Martini]]: nel quadro dei rapporti tra l'ambiente artistico napoletano e la forme del gotico internazionale, questi affreschi si pongono come uno dei risultati più validi e meglio caratterizzati per genuina forza narrativa.
 
Altre opere assegnate a lui dalla critica d'arte potrebbero appartenere a suoi allievi o altri pittori coevi: in particolare il bellissimo dittico con ''Madonna e Cristo dolente'' e ''San Giovanni e la Maddalena'' (rispettivamente a Londra e a New York) è ancora di controversa attribuzione.