Miracolo di Berna: differenze tra le versioni

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L'{{NazNB|CA|HUN 1949-1956}}, alla vigilia del torneo, era considerata la grande favorita per la vittoria finale; la cosiddetta "squadra d'oro" (''[[Aranycsapat]]'') aveva imposto negli ultimi anni una netta superiorità tecnica e tattica. Costituita da una vera "generazione di fenomeni", la formazione magiara aveva vinto l'oro olimpico nel [[1952]], la [[Coppa Internazionale 1948-1953]] e, nello stesso anno, aveva espugnato [[Wembley Stadium (1923)|Wembley]] battendo l'{{NazNB|CA|ENG}} 6-3, diventando la prima squadra non britannica a battere gli inglesi in casa loro, per poi ribatterla per 7-1 a [[Budapest]] poco prima dell'inizio del mondiale. L'Aranycsapat era imbattuto da quattro anni e ventotto gare<ref>A. Trisoglio, ''I mondiali di Jules Rimet'', pp. 194-195.</ref>.
 
Dopo il facile esordio del campionato mondiale in Svizzera vinto 9-0 contro la {{NazNB|CA|KOR}}, la "squadra d'oro" aveva battuttobattuto per 8-3 la Germania Ovest (quattro gol di [[Sándor Kocsis]], doppietta di [[Nándor Hidegkuti]], gol di [[Ferenc Puskás]] e [[József Tóth (1929)|József Tóth]]), vincendo il proprio girone e qualificandosi a punteggio pieno<ref>A. Trisoglio, ''I mondiali di Jules Rimet'', pp. 202-206.</ref>.
 
Nei quarti di finale e in semifinale l'Ungheria dovette affrontare due difficili partite contro le forti squadre sudamericane del {{NazNB|CA|BRA 1889-1960}} e dell'{{NazNB|CA|URY}}; i verdeoro furono sconfitti 4-2 dopo una partita durissima e violenta passata alla storia come la "battaglia di Berna" mentre i campioni del mondo uscenti dell'Uruguay furono sconfitti solo ai tempi supplementari 4-2 in una partita giudicata una delle più belle della storia del calcio<ref>A. Trisoglio, ''I mondiali di Jules Rimet'', pp. 211 e 214.</ref>.