Pio Manzù: differenze tra le versioni

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Le sue teorie e realizzazioni, improntate a un design fortemente relazionato alla conoscenza scientifica dei materiali e dei processi industriali, vennero subito notate dall'ingegner [[Dante Giacosa]], a capo del [[Centro Stile Fiat]], e di riflesso dai dirigenti della [[NSU Motorenwerke AG|NSU Motorenwerke]] all'epoca legati alla casa italiana. La collaborazione con quest'ultima azienda porterà alla realizzazione dei prototipi [[NSU Prinz Autonova GT|Autonova GT]] e [[NSU Prinz Autonova FamT|Autonova Fam]], con meccanica [[NSU Prinz|Prinz 1000 TT]], nonché del modello [[NSU Ro80|Ro80]].
 
Di contro, inizialmente la cooperazione con la [[FIAT]], pur voluta da Giacosa, fu avversata dall'atteggiamento diffidente della casa torinese nei confronti delle consulenze esterne, dalle quali si temeva un'insufficiente conoscenza dei processi di industrializzazione del prodotto. La prima esperienza, tuttavia, portò all'esecuzione di una ''[[concept car]]'' destinata all'uso di [[taxi]], realizzata nel [[1968]] su meccanica [[Fiat 850|850]] e con soluzioni tecniche e stilistiche d'avanguardia.; Lala [[Fiat 850 City Taxi|City Taxi]], una sorta di [[utilitaria]] [[multispazio]] ''ante litteram'', non entrò in produzione, ma fornì la base sulla quale, pochi anni dopo, venne sviluppata la [[superutilitaria|citycar]] erede della storica [[Fiat Nuova 500|500]], la [[Fiat 126|126]].
 
[[File:' 11 - ITALY - Triennale Design Museum - Milan - Le fabbriche dei sogni - Parentesi.jpg|thumb|Lampade ''[[Parentesi (lampada)|Parentesi]]'' (1971) esposte alla [[Triennale di Milano]] del 2011]]