Architettura neoclassica in Italia: differenze tra le versioni

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[[File:Teatr San Carlo Neapol.jpg|thumb|[[Antonio Niccolini]], [[Teatro San Carlo]], Napoli]]
 
Alla fase settecentesca del Neoclassicismo [[Napoli|napoletano]] appartiene la colonia agricola di [[San Leucio (Caserta)|San Leucio]], sorta a partire dal 1773 per volontà di [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV]] a pochi chilometri dalla capitale del regno. La colonia può essere considerata un anello nella catena delle utopie dei secoli XVIII e XIX. Il suo ordinamento era basato su un codice che sanciva il diritto e il dovere al lavoro, oltre alla parità di tutti i coloni; la retribuzione era effettuata con un compenso crescente sulla base delle capacità. Inoltre, erano abolite le doti matrimoniali e sussisteva un sistema mutualistico d'assistenza per i malati e per gli anziani. Il governo era affidato a rappresentanti del popolo, ma la costante presenza del re a San Leucio evidenziava comunque tutto l'assolutismo del sovrano. La composizione urbanistica della colonia fu curata da [[Francesco Collecini]] (1723-1804), che si basò su un preciso ordine simmetrico. Dal punto di vista architettonico, le case esprimevano un carattere rustico, non privo di una certa solidità. L'edificio principale, costituito dal Belvedere, conteneva la scuola, la chiesa, la residenza reale, la residenza dei principali cittadini, i depositi e le attrezzature dell'opificio. Il fronte meridionale, caratterizzato da ampie aperture vetrate, [[Lesene|lesene]] [[Ordine gigante|giganti]] e un alto [[Timpano (architettura)|timpano]], testimonia un gusto classicistico derivato dall'opera di [[Luigi Vanvitelli]].<ref>R. De Fusco, ''L'architettura dell'Ottocento'', cit., pp. 50-56.</ref>
 
[[File:Osservatorio di Capodimonte 1.jpg|thumb|left|[[Stefano Gasse]], [[Osservatorio astronomico di Capodimonte]], Napoli]]