Paul Delvaux: differenze tra le versioni

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Paul Delvaux nacque ad Antheit, vicino a [[Liegi]], il 23 settembre 1897.
 
Suo padre era un avvocato e Paul passò un’infanziaun'infanzia economicamente agiata, durante la quale poté prendere lezioni di musica e studiare greco e latino.<br>
 
Queste letture influenzarono le sue opere giovanili, in cui i temi preferiti sono scene mitologiche.<br>
Nonostante la disapprovazione dei genitori, fra il [[1920]] e il [[1924]] Delvaux studiò pittura e architettura all’Accademia di Belle Arti di [[Bruxelles]].<br>
 
Nel [[1925]] tenne la sua prima mostra personale, presentando idilliaci paesaggi naturali resi su tela attraverso un neonaturalismo primitivista, solo parzialmente influenzato dall’[[impressionismo]] e dall’[[espressionismo]] tedesco.
Nonostante la disapprovazione dei genitori, fra il [[1920]] e il [[1924]] Delvaux studiò pittura e architettura all’Accademia di Belle Arti di [[Bruxelles]].<br>
 
Nel [[1925]] tenne la sua prima mostra personale, presentando idilliaci paesaggi naturali resi su tela attraverso un neonaturalismo primitivista, solo parzialmente influenzato dall’dall'[[impressionismo]] e dall’[[espressionismo]] tedesco.
 
Negli anni seguenti lo stile di Delvaux si evolve radicalmente.<br>
 
Questo cambiamento fu dovuto al fascino provato nei confronti dell’artedell'arte di [[Giorgio De Chirico]] e di [[René Magritte]], in particolare per la rappresentazione distaccata di oggetti ordinari presentati in accostamenti inattesi.<br>
 
Anche le creazioni di [[James Ensor]], di [[Salvador Dalí]], di [[Max Ernst]], di [[Joan Miró]] e di [[Balthus]] lo impressionarono a tal punto che si unì al movimento [[surrealismo|surrealista]], partecipando ad alcune loro esposizioni e distruggendo la maggior parte delle sue opere precedenti.<br>
 
In realtà Delvaux non si considerò mai come un vero [[surrealismo|surrealista]], pensando alla sua arte come ad un [[classicismo]] rinnovato attraverso il quale trasportare sulla tela la poesia ed il mistero della vita moderna.<br>
 
Nelle opere di questo periodo, che lo resero famoso, lo spazio metafisico di [[Giorgio De Chirico|De Chirico]] si combina con il distacco ermetico di [[René Magritte|Magritte]].<br>
 
Il dominante nudo femminile appare arcano, come ipnotizzato in atmosfere oniriche e vaghe, cariche di un erotismo latente; talvolta sono presenti anche scheletri o uomini vestiti, indifferenti ed impassibili.
 
Il dominante nudo femminile appare arcano, come ipnotizzato in atmosfere oniriche e vaghe, cariche di un erotismo latente; talvolta sono presenti anche scheletri o uomini vestiti, indifferenti ed impassibili.<br> Rappresenta paesaggi come l'impero di una donna, sempre la stessa, che regna nel grande sobborgo del cuore. Donne sedute su sedie, con seni nudi, visi enigmatici, esemplari multipli e plurimi nello stesso quadro, di cui i gesti indecisi appartengono allo stesso modo ai viventi e alle statue, come quando sono immobilizzate dalle radici nella terra, come nell'"Aurora".
Lo sfondo, di solito una stazione ferroviaria o una costruzione classica, è reso su tela in modo molto realistico ma con una penombra misteriosa ed inquietante.<br>
 
Negli anni seguenti lo stile di Delvaux si evolve radicalmente.<br>
Questo cambiamento fu dovuto al fascino provato nei confronti dell’arte di [[Giorgio De Chirico]] e di [[René Magritte]], in particolare per la rappresentazione distaccata di oggetti ordinari presentati in accostamenti inattesi.<br>
Anche le creazioni di [[James Ensor]], di [[Salvador Dalí]], di [[Max Ernst]], di [[Joan Miró]] e di [[Balthus]] lo impressionarono a tal punto che si unì al movimento [[surrealismo|surrealista]], partecipando ad alcune loro esposizioni e distruggendo la maggior parte delle sue opere precedenti.<br>
In realtà Delvaux non si considerò mai come un vero [[surrealismo|surrealista]], pensando alla sua arte come ad un [[classicismo]] rinnovato attraverso il quale trasportare sulla tela la poesia ed il mistero della vita moderna.<br>
Nelle opere di questo periodo, che lo resero famoso, lo spazio metafisico di [[Giorgio De Chirico|De Chirico]] si combina con il distacco ermetico di [[René Magritte|Magritte]].<br>
Il dominante nudo femminile appare arcano, come ipnotizzato in atmosfere oniriche e vaghe, cariche di un erotismo latente; talvolta sono presenti anche scheletri o uomini vestiti, indifferenti ed impassibili.<br> Rappresenta paesaggi come l'impero di una donna, sempre la stessa, che regna nel grande sobborgo del cuore. Donne sedute su sedie, con seni nudi, visi enigmatici, esemplari multipli e plurimi nello stesso quadro, di cui i gesti indecisi appartengono allo stesso modo ai viventi e alle statue, come quando sono immobilizzate dalle radici nella terra, come nell'"Aurora".
Lo sfondo, di solito una stazione ferroviaria o una costruzione classica, è reso su tela in modo molto realistico ma con una penombra misteriosa ed inquietante.<br>
Delvaux ripeté variazioni di questi temi per il resto della sua lunga vita.
 
Tra gli anni ’40'40 e ’50'50 lo stile si appiattisce sempre più con effetti distorti di [[prospettiva]] forzata; in questi anni fece anche diverse serie di crocifissioni e di deposizioni messe in atto da scheletri, oltre a scene notturne con giovani ragazze e treni, un soggetto per lui ricorrente.<br>
 
Queste composizioni non contengono nulla di evidentemente [[surrealismo|surrealista]], tuttavia il chiarore della luce lunare produce effetti allucinatori.<br>
In questi anni eseguì diversi [[murales|murali]], come quelli al Palazzo dei Congressi a [[Bruxelles]], del Casinò di [[Ostenda]], dell’Istituto di Zoologia a [[Liegi]].<br>
 
Nel [[1965]] fu nominato direttore dell’Accademia Reale di Belle Arti del [[Belgio]].
In questi anni eseguì diversi [[murales|murali]], come quelli al Palazzo dei Congressi a [[Bruxelles]], del Casinò di [[Ostenda]], dell’Istituto di Zoologia a [[Liegi]].<br>
 
Nel [[1965]] fu nominato direttore dell’Accademiadell'Accademia Reale di Belle Arti del [[Belgio]].
 
Notevole anche la sua produzione grafica, soprattutto di acqueforti, capaci di rappresentare, nella semplicità del bianco e nero, il suo mondo immaginario.
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[[Categoria:Nati in provincia di Liegi]]