Architettura neoclassica in Italia: differenze tra le versioni

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Sebbene gran parte della critica ritenga che il Neoclassicismo italiano abbia avuto la sua origine a Roma,<ref>R. De Fusco, ''L'architettura dell'Ottocento'', cit., p. 13.</ref> fu tuttavia in Veneto che già nella prima metà del Settecento iniziò lentamente a delinearsi un gusto architettonico più aderente alle tendenze europee.<ref name="Middleton Watkin, Architettura dell'Ottocento, p. 282"/> Pur risultando difficile stabilire la nascita di un preciso orientamento neoclassico,<ref name="A.M. Matteucci, L'architettura del Settecento, p. 303">A.M. Matteucci, ''L'architettura del Settecento'', Torino, Garzanti, 1992, p. 303.</ref> il [[Museo lapidario maffeiano]] di [[Verona]], terminato nel 1745 da [[Alessandro Pompei]] (1705-1782), può essere considerato un'anticipazione del Neoclassicismo.<ref name="Middleton Watkin, Architettura dell'Ottocento, p. 282"/>
 
Al contempo, [[Venezia]] ebbe un ruolo nell'elaborazione teorica dei principi neoclassici con la presenza di [[Carlo Lodoli]] e [[Francesco Algarotti]], sostenitori di idee funzionaliste e antibarocche,<ref>N. Pevsner, J. Fleming, H. Honour, ''Dizionario di architettura'', cit., voci ''Lodoli, Carlo'' e ''Algarotti, Francesco''.</ref> che operarono in un contesto ancora in gran parte dominato dall'influenzaeredità di [[Andrea Palladio|Palladio]], senza pertanto riuscire a esercitare molta influenza sui contemporanei.<ref name="Middleton Watkin, Architettura dell'Ottocento, p. 282"/>
A Venezia, tuttavia, è possibile individuare una linea architettonica di una certa coerenza, riscontrabile già nel portico della [[Chiesa di San Nicola da Tolentino (Venezia)|chiesa di San Nicola da Tolentino]] (1706-1714) di [[Andrea Tirali]], al quale fecero seguito le chiese di [[Chiesa di San Simeon Piccolo|San Simone Piccolo]] di [[Giovanni Antonio Scalfarotto]] e della [[Chiesa della Maddalena|Maddalena]] (1780) di [[Tommaso Temanza]], che già 1748 aveva proposto a [[Padova]] una facciata di sapore razionale per la [[chiesa di Santa Margherita (Padova)|chiesa di Santa Margherita]].<ref name="Middleton Watkin, Architettura dell'Ottocento, p. 282"/>
La chiesa della Maddalena, in particolare, può essere presa come manifesto dei nuovi orientamenti.<ref name="A.M. Matteucci, L'architettura del Settecento, p. 303"/> Aspramente criticata dai contemporanei per il suo eccesso di "paganità", fu concepita come un compatto volume cilindrico, attorno al quale ruotano gli spazi irregolari dell'antico tessuto urbano veneziano.