Ofiotauro: differenze tra le versioni

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L'unico frammento testuale pervenutoci riguardo alla creatura si trova nei ''[[Fasti (Ovidio)|Fasti]]'' di [[Ovidio]]. Qui viene detto che le viscere dell'animale, partorito dalla [[Gea|Terra]], conferiscono, a chi le brucia, il potere di rovesciare gli dei. Lo [[Stige (fiume)|Stige]], avvertito dalle [[Parche]], imprigionò l'Ofiotauro (per impedire che fosse ucciso) in un bosco circondato da un triplice strato di mura. Durante la [[Titanomachia]], il mostruoso ibrido fu ucciso da un alleato dei titani con un'ascia adamantina, ma prima che le interiora potessero essere bruciate Zeus inviò gli uccelli a trafugarle. Quello che gliele riportò fu il nibbio: allora, per ricompensarlo del servizio resogli, Zeus lo elevò al cielo trasformandolo nella costellazione dell'[[Aquila (costellazione)|Aquila]].<ref>{{Citazione|All'Orsa Licaona si volge declinando la stella<br />del Nibbio: diventa visibile in questa notte.<br />L'evento che innalzò al cielo l'uccello, se vuoi saperlo,<br />fu quando [[Saturno (divinità)|Saturno]] era stato detronizzato da Giove:<br />irato, chiamò alle armi i possenti Titani,<br />e tentò ogni mezzo offertogli dal fato.<br />C'era un mostro mirabile, nato dalla Madre Terra, toro<br />il cui corpo terminava come un serpente:<br />esso in cupi boschi con un triplice muro aveva imprigionato<br />il truce Stige, avvertito delle Parche.<br />Chiunque avesse posto tra le fiamme ardenti le viscere del toro<br />era profetizzato che avrebbe guadagnato il potere di vincere gli dei.<br />[[Briareo]] lo immolò con un'ascia adamantina,<br />ed era in procinto di bruciare le interiora:<br />Giove ordinò agli uccelli di rubarle: gliele portò<br />il nibbio, e per il suo merito fu posto tra le stelle.|''[[Fasti (Ovidio)|Fasti]]'', [[Publio Ovidio Nasone]], [http://www.thelatinlibrary.com/ovid/ovid.fasti3.shtml libro III], vv. 793-808.|Stella Lycaoniam vergit declinis ad Arcton<br />Milvus: haec illa nocte videnda venit.<br />Quid dederit volucri, si vis cognoscere, caelum,<br />Saturnus regnis a Iove pulsus erat;<br />concitat iratus validos Titanas in arma,<br />quaeque fuit fatis debita temptat opem.<br />Matre satus Terra, monstrum mirabile, taurus<br />parte sui serpens posteriore fuit:<br />hunc triplici muro lucis incluserat atris<br />Parcarum monitu Styx violenta trium.<br />Viscera qui tauri flammis adolenda dedisset,<br />sors erat aeternos vincere posse deos.<br />Immolat hunc Briareus facta ex adamante securi,<br />et iamiam flammis exta daturus erat:<br />Iuppiter alitibus rapere imperat: attulit illi<br />milvus, et meritis venit in astra suis.|lingua=la}}</ref>
 
== Influenza culturale ==
* L'Ofiotauro compare ne ''[[Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo: la maledizione del Titano|La maledizione del Titano]]'', il terzo libro della serie di "[[Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo]]". [[Percy Jackson]] lo salva nel mezzo della notte; credendolo una femmina, lo battezza "Bessie". L'Ofiotauro crede che Percy sia il suo guardiano. Più tardi, la creatura viene portata sull'Olimpo e posta sotto la tutela del padre di Percy, [[Poseidone]]. L'Ofiotauro appare brevemente anche ne ''[[La battaglia del labirinto]]'' e ''[[Lo scontro finale]]''.
 
== Note ==