Siface: differenze tra le versioni

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Nel [[203 a.C.]] le forze unite di Siface e di Annibale di Gisco si scontrarono con quelle romane guidate da [[Gaio Lelio]], braccio destro di [[Publio Cornelio Scipione|Scipione Africano]], e dei loro alleati guidati da Massinissa nella [[Battaglia dei Campi Magni]]. La vittoria arrise a questi ultimi. Siface venne catturato quando il suo cavallo fu abbattuto mentre egli cercava di fermare la fuga dei suoi. Venne quindi condotto in catene sotto le mura di [[Cirta]], che alla vista del re prigioniero si arrese ai Romani. Massinissa, ormai padrone di tutta la Numidia, sposò il giorno stesso Sofonisba cercando di sottrarla alla vendetta dei Romani (che però la fecero uccidere col veleno il giorno stesso), mentre Siface, sconfitto, veniva trasferito in esilio in Italia, dove morì, a Tivoli, un anno o due dopo.
 
==Siface nella cultura moderna==
Si dice che la città [[Tunisia|tunisina]] di [[Sfax]] abbia preso il suo nome da Siface.
 
==Siface nel melodramma==
Le vicende di Siface hanno ispirato numerose opere liriche. In particolare una serie di melodrammi musicati da svariati compositori su libretto di Metastasio:
* ''Siface di Numidia'', dramma per musica, libretto di [[Pietro Metastasio]], musica [[Francesco Feo]] (prima rappresentazione: Napoli, Teatro San Bartolomeo, 13 maggio [[1723]]) [Il libretto è una revisione de ''La Forza della virtù'' di [[Domenico David]] ]