Gneo Marcio Coriolano: differenze tra le versioni

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Quindi Coriolano si accampò a sole cinque miglia dalle mura della città in località Cluvilie<ref>[[Dionigi di Alicarnasso]], [[Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso)|Antichità romane]], VIII, 22.</ref>, dove fu raggiunto da un'ambasceria composta da cinque ambasciatori. Per tutti parlò [[Marco Minucio Augurino]]<ref>[[Dionigi di Alicarnasso]], [[Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso)|Antichità romane]], VIII, 23-28.</ref>, senza però riuscire a far desistere Coriolano dal proprio intento; anzi i Volsci, sempre guidati dal condottiero romano, presero [[Longula]], [[Satricum]], [[Polusca]], le città degli Albieti, [[Mugillae]] e vennero a patti con i [[Corioli|Coriolani]]<ref>[[Dionigi di Alicarnasso]], [[Antichità romane (Dionigi di Alicarnasso)|Antichità romane]], VIII, 36.</ref>.
 
Leggermente diversa la versione di Tito Livio:
{{Citazione|''.... Quindi conquistò Satrico, Longula, Polusca, Corioli, Mugilla, tutte città recentemente sottomesse dai Romani. Poi riprese Lavinio e di lì, raggiungendo la via Latina tramite delle scorciatoie, catturò una dopo l'altra Corbione, Vetelia, Trebio, Labico, Pedo. Infine da Pedo marciò su Roma e si accampò presso le fosse Cluilie, a cinque miglia dalla città''|[[Tito Livio]], [[Ab Urbe condita libri]], [http://la.wikisource.org/wiki/Ab_Urbe_Condita/liber_II lib. II, par. 39]}}
 
{{Citazione|''.... Quindi conquistò Satrico, Longula, Polusca, Corioli, Mugilla, tutte città recentemente sottomesse dai Romani. Poi riprese Lavinio e di lì, raggiungendo la via Latina tramite delle scorciatoie, catturò una dopo l'altra Corbione, Vetelia, Trebio, Labico, Pedo. Infine da Pedo marciò su Roma e si accampò presso le fosse Cluilie, a cinque miglia dalla città''|[[Tito Livio]], [[Ab Urbe condita libri]], [http://la.wikisource.org/wiki/Ab_Urbe_Condita/liber_II lib. II, par. 39]}}
 
Qui, alle porte dell'Urbe al IV miglio della [[Via Latina]], dove si trovava il confine dell'''Ager Romanus Antiquus'' (nei pressi dell'attuale Via del Quadraro), mentre i consoli del [[488 a.C.]], [[Spurio Nauzio Rutilo|Spurio Nauzio]] e [[Sesto Furio Medullino Fuso|Sesto Furio]], organizzavano le difese della città, venne fermato dalle implorazioni della madre [[Veturia]] e della moglie [[Volumnia]], accorsa con i due figlioletti in braccio, che lo convinsero a desistere dal proprio proposito di distruggere Roma.