Emanuele Pacifici: differenze tra le versioni
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Emanuele Pacifici nasce a Roma, da una famiglia ebraica, il figlio del rabbino [[Riccardo Pacifici]] e di Wanda Abenaim. Poco dopo la nascita di Emanuele, la famiglia si trasferisce a [[Rodi]] (allora territorio italiano) dopo il padre è Gran Rabbino e direttore del Collegio rabbinico della locale comunità ebraica. Nel 1935 la famiglia ritorna in Italia, essendo il padre nominato Rabbino Capo di Genova. Nel 1938 nasce il fratello Raffaele.<ref>[http://digitalassets.ushmm.org/photoarchives/detail.aspx?id=1144012 United States Holocaust Memorial Museum]</ref>
A causa delle [[leggi razziali fasciste]] del 1938 Emanuele è costretto ad interrompere precocemente gli studi nella scuola pubblica. Nel [[1940]] è mandato a studiare in un collegio ebraico a Torino e quindi a [[Casale Monferrato]], mentre i genitori vivevano a [[Genova]]. Dopo l'8 settembre 1943 i sedici studenti del collegio (tutti bambini dai 7 ai 15 anni) furono nascosti per qualche giorno in casa da una famiglia cattolica
Stabilitosi a Roma, nel dopoguerra Emanuele Pacifici è stato autore e curatore di numerose opere dedicate alla conservazione del patrimonio orale della tradizione religiosa e culturale ebraica italiana.
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Il 9 ottobre 1982 rimase gravemente ferito nell'[[Attentato alla Sinagoga di Roma]], che provoco' la morte del piccolo Stefano Gaj Tachè e il ferimento di altre 36 persone.<ref>[http://roma.repubblica.it/cronaca/2014/04/14/news/morto_emanuele_pacifici_memoria_storica_dell_ebraismo-83548280/ La Repubblica (14 aprile 2014)]</ref>
Nel 1993 pubblica l'autobiografia: ''Non ti voltare. Autobiografia di un ebreo''.
La vita di Emanuele Pacifici ha ispirato un libro: ''Il cacciatore di Giusti'' di Ugo e Silvia Pacifici Noja.
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