Chiesa di Santa Prisca: differenze tra le versioni

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La chiesa vera e propria venne costruita tra il [[IV secolo|IV]] e il [[V secolo]] e, nei documenti successivi, menzionata come ''titulus Aquilae et Priscae'', al quale era annesso il ''monasterium S. Donati''.<ref>{{cita|M.G. Zanotti|p. 162.}}</ref>
 
La chiesa, restaurata da [[papa Adriano I]] (seconda metà del dell'[[VIII secolo]]), venne officiata fino al [[IX secolo]] dai monaci basiliani di [[chiesa di Santa Maria in Cosmedin|Santa Maria in Cosmedin]], e successivamente dai [[benedettini]]; ad essi subentreranno prima i [[francescani]]] nel [[1414]], poi i [[domenicani]] nel [[1455]] ed infine gli [[agostiniani]] nel [[1600]]. L'edificio, danneggiato dai [[Normanni]] nel [[sacco di Roma (1084)]], fu oggetto di restauro sotto il pontificato di [[papa Pasquale II|Pasquale II]]; inoltre, in seguito ad un incendio, [[papa Callisto III]], tra il [[1455]] e il [[1458]] fece demolire le prime quattro campate delle navate centrale e laterale sinistra.<ref name=Gallavotti_16/>
 
[[File:Roma, chiesa di Santa Prisca - Parete sinistra della navata centrale.jpg|300px|miniatura|sinistra|La parete sinistra della navata centrale: si notano le colonne antiche inglobate nei pilastri seicenteschi.]]