Giovanni Nicotera: differenze tra le versioni

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Nel [[1862]] fu al fianco di Garibaldi sull'[[Aspromonte]] e quindi, nel [[1866]], comandò il 6º reggimento volontari nella [[Terza guerra d'indipendenza]] contro l'[[Austria]]. L'anno seguente entrò in territorio pontificio da sud ma la [[battaglia di Mentana|sconfitta di Garibaldi]] a [[Mentana (Italia)|Mentana]] pose fine all'operazione. Fin dal 1860 aveva anche intrapreso una attività politica, pubblicando articoli su un giornale, ''Il popolo d'Italia'', al quale collaborava anche [[Aurelio Saffi]]<ref>[http://www.repubblicaletteraria.net/IppolitoNievo/bizzarrie1860.htm Storia della stampa nell'Ottocento]</ref>; per un decennio fu su posizioni di estrema opposizione; dal [[1870]] iniziò tuttavia ad appoggiare le riforme militari di [[Cesare Francesco Ricotti-Magnani|Ricotti-Magnani]].
 
[[Massoneria in Italia|Massone]], nel [[1864]] fu eletto membro del [[Grande Oriente d'Italia]] dall'Assemblea costituente di [[Firenze]], dove nel [[1867]] fu membro della [[Loggia massonica|Loggia]] "Universo". Nel [[1869]] fu [[Maestro venerabile]] della Loggia "Rigenerazione" di Napoli e nel [[1872]] fu eletto membro del Consiglio dell'Ordine<ref>V. Gnocchini, ''L'Italia dei Liberi Muratori'', Mimesis-Erasmo, Milano-Roma, 2005, pp.95-196.</ref>.
 
Con l'arrivo al governo della [[Sinistra storica]], nel [[1876]], divenne ministro dell'Interno nel [[governo Depretis I|primo governo Depretis]], incarico che esercitò con particolare fermezza. Fu costretto alle dimissioni nel dicembre 1877; formò quindi la "[[pentarchia]]", con [[Francesco Crispi|Crispi]], [[Benedetto Cairoli|Cairoli]], [[Giuseppe Zanardelli|Zanardelli]] e [[Alfredo Baccarini|Baccarini]], in opposizione a [[Agostino Depretis|Depretis]]. Tornò al governo, sempre come ministro dell'Interno, nel [[1891]], con il [[governo Starrabba I|primo governo di Rudinì]]. Durante questo incarico reintrodusse la circoscrizione uninominale, si oppose alle agitazioni socialiste e propose invano l'adozione di severe misure repressive contro le banconote false stampate dalla [[Banca Romana]]. La sua permanenza al governo terminò con la caduta di Rudinì, nel maggio [[1892]].
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[[Categoria:Massoni]]
[[Categoria:Personalità del Risorgimento]]
[[Categoria:Persone legate alla terza guerra di indipendenza italiana]]