Emiro: differenze tra le versioni

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{{S|sovrani|politica}}
'''Emiro''' ({{arabo|أمير|amīr}}), significa letteralmente "comandante", persona cioè che detiene l'autorità per emettere un ordine (''amr'') e per vederlo eseguito.
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Il termine, che di per sé non avrebbe alcuna valenza spirituale, acquista un significato del tutto particolare quando si faccia riferimento all'espressione araba ''Amīr al-muʾminīn'', cioè "Comandante dei credenti" che, dall'epoca del secondo [[Califfo]], [[Umar ibn al-Khattab|ʿUmar ibn al-Khaṭṭāb]], divenne il perfetto sinonimo di "Califfo".<br />
 
{{chiarire|In età più tarda|quando?}} il termine ha acquisito un significato caratterizzato dalle sole valenze militari o politiche e quindi servì a indicare regnanti anche di grandi entità statali, ma teoricamente posti su un gradino inferiore comunque al [[Califfo]].<ref>È questo, ad esempio il caso dei [[Saffaridi]], che regnarono sul [[Sistan]] e il [[Grande Khorasan]] tra la fine del [[IX secolo]] e l'inizio del [[X secolo|X]]. Anche i [[Sultani]] degli [[Almoravidi]] usarono il termine "Emiro" ma, per non sembrare eterodossi sul piano istituzionale, preferirono far seguire a questo titolo l'espressione "dei musulmani", anziché "dei credenti": ''Amīr al-muslimīn''.</ref>
 
Esso è tuttora utilizzato come titolo reale per i monarchi arabi in alcuni Stati [[Islam|Stati islamici]].<br>
In passato era utilizzato anche per il [[sovrano del [[Bahrein]].
 
== Emirati tuttora esistenti ==