Giacomo Maria Brignole: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
[[File:POL COA Brignole.svg|thumb|left|upright=0.7|Stemma nobiliare della [[Brignole (famiglia)|famiglia Brignole]]]]
Il marchese Giacomo Maria Brignole fu l'unico [[doge della Repubblica di Genova]] eletto per due volte non consecutive, il primo mandato dal 4 marzo 1779 al 4 marzo 1781 e il secondo dal 17 novembre 1795 al 17 giugno 1797, fatto unico nella secolare storia della Repubblica di Genova. Sposò Barbara Fieschi Doria (morta nel 1820 a [[Bologna]]) da cui ebbe un figlio, [[Gian Carlo Brignole|Gian Carlo]], ministro delle finanze del [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Sardegna]] dal 1816 al 1824.
 
=== Primi anni ===
Nel 1797 quando [[Napoleone Bonaparte]] arrivò in [[Italia]], annientò la Repubblica di Genova per bloccare ogni possibile sbarco della flotta inglese sulla penisola italiana. Così la secolare Repubblica di Genova cessò di esistere e Brignole abdicò il 26 giugno [[1797]].
Figlio di Francesco Maria Brignole e di Lavinia Spinola, nacque a Genova il 10 dicembre 1724. Se pressoché ignote sono le informazioni sull'età adolescenziale, e quindi degli studi scolastici, è invece noto che sin da giovane si occupò di commercio tanto che i primi incarichi per lo stato genovese furono improntati alla gestione dei traffici e delle finanze. Ascritto nel Libro d'oro della nobiltà genovese dal 1746, Giacomo Maria Brignole fu nominato nell'ufficio di provvisore del Vino, successivamente alla deputazione del Commercio e poi quello di addetto alle finanze in qualità di coadiutore camerale.
 
L'attività di protettore del Banco di San Giorgio gli procurò, nel corso del 1763, un acceso scontro con il nobile Stefano Lomellini che lo accusò di parzialità, ma ciò non gli provocò un intralcio nella vita pubblica genovese e, anzi, fu il promotore di nuove e accolte iniziative quale l'edificazione di un lazzaretto presso il golfo spezzino del Varignano e si fece assertore della legge di portofranco per la capitale genovese. Promosse ancora la riattivazione degli scambi politici e commerciali con la Spagna, grazie al supporto della famiglia Grimaldi, e fortemente convinse il Senato alla limitazione di quelle spese interne per il terzo ceto.
 
Un carattere considerato conservatore e assai religioso quello di Giacomo Maria Brignole portarono il nobile ad esprimersi negativamente sulla vigente gestione politica, economica e della giustizia dei vari governi e governanti dello stato e a più riprese suggerì quelle norme e quei mezzi atti ad una completa rinascita di una Repubblica di Genova non propriamente al passo del tempo.
 
Contrastante e diversa dal fratello Gian Carlo fu invece la sua presa di posizione nella questione corsa: seguendo la linea politica del padre Francesco Maria, e soprattutto del ricchissimo suocero Marcello Durazzo, si schierò apertamente in una seduta governstiva del 13 febbraio 1768 per la definitiva cessione della colonia genovese di Corsica alla Francia, nazione in cui il Brignole e altri membri della sua famiglia aveva forti capitali impegnati in prestiti presso principi e municipalità francesi e presso la stessa corona: sfavorevoli reazioni e/o indugi da parte di Genova avrebbero di certo condizionato i vari rapporti economici.
 
Senatore della Repubblica nel 1767, procuratore della Repubblica nel 1770, sindacatore supremo nel 1773 e componente del Magistrato di Guerra dal 1775 al 1776, il nome di Giacomo Maria Brignole compare, dopo un'assenza da Genova, in un'accesa seduta del Minor Consiglio del dicembre 1778 dove ancora una volta screditò la gestione economica e giudiziaria dello stato genovese. In una successiva seduta del gennaio 1779 dichiarò apertamente agli altri membri del Minor Consiglio di aver pronto un suo personale piano di riforme generali per la repubblica e ciò facilitò di certo la sua elezione alla massima carica dogale. Con 198 voti a favore su 321, Giacomo Maria Brignole fu eletto il 4 marzo 1779 nuovo doge di Genova: il centotrentunesimo in successione biennale e il centosettantaseiesimo nella storia repubblicana.
 
=== I mandati dogali ===
La cerimonia d'incoronazione fu celebrata il 13 settembre 1779 all'interno della chiesa di Sant'Ambrogio in quanto non accessibile si trovava il salone del Gran Consiglio di palazzo Ducale per l'incendio del 1777 e la successiva opera di ricostruzione. Il primo mandato del doge Brignole fu contraddistinto da una violenta epidemia di vaiolo che rapidamente si diffuse su tutto il territorio repubblicano e dalle numerose incursioni dei pirati barbareschi lungo le coste e i litorali della Liguria. Una fortunata spedizione contro gli incursioni, disposta da Gerolamo Durazzo, cognato di Gioacomo Maria Brignole, permise al capitano Giovanni De Marchi il sequestro di diversi sciabecchi del rais d'Algeri Mustafà e la cattura di più di cinquanta prigionieri presso le acque antistanti Bordighera.
 
Cessato il dogato il 4 marzo 1781, l'ex doge entrò nella giunta dei Confini e poi in quella di Giurisdizione; dal 1788 al 1796 fu preside degli inquisitori di Stato e in questa veste riuscì a far approvare, sul finire del 1790, un nuovo più severo regolamento di censura sulle stampe molto contrastato sia dai quei nobili illuminati e filofrancesi, così come da quelli considerati più tradizionalisti.
 
In un clima oramai surreale e prossimo alla decadenza fu eletto il 17 novembre 1795 nuovamente doge genovese, fatto unico nella secolare storia della Repubblica di Genova.
 
Nel 1797 quando [[Napoleone Bonaparte]] arrivò in [[Italia]], annientò la Repubblica di Genova per bloccare ogni possibile sbarco della flotta inglese sulla penisola italiana. Così la secolare Repubblica di Genovarepubblica cessò di esistere e Brignole abdicò il 17 giugno o il 26 giugno [[1797]].
 
Venne creata la filofrancese [[Repubblica Ligure]] a capo della quale fu posto [[Girolamo Luigi Durazzo]], che ne fu l'unico doge.
Contrariamente all'ultimo [[doge della Repubblica di Venezia]], [[Ludovico Manin]], che combatté Napoleone per la sopravvivvenzasopravvivenza del proprio Stato, Brignole venne coinvolto nelle istituzioni del nuovo stato napoleonico e fu nominato presidente del governo provvisorio, fino al 17 gennaio [[1798]].
 
Nell'agosto del [[1798]] alcuni rilevanti personaggi dell'ex [[Repubblica di Genova]], definiti "individui pericolosi", vennero allontanati dai confini dello stato. Tra questi vi era l'ex-doge Giacomo Brignole, [[Stefano Rivarola]] (che non era giacobino), i fratelli [[Girolamo Serra]] e [[Giovanni Battista Serra]] e il marchese giacobino [[Gaspare Sauli]]. Del gruppo, i due Serra si trasferirono a [[Milano]], Giacomo Brignole e Gaspare Sauli a [[Firenze]], Stefano Rivarola nelle sue terre [[Chiavari|chiavaresi]].
 
L'ex doge morì in esilio a [[Firenze]] nelil 21 dicembre [[1801]] dove aveva alcune proprietà.
 
Il [[Palazzo Gio Carlo Brignole]] a [[Genova]] fu di sua proprietà fino al [[1798]].
 
==Voci correlateVita privata ==
Il marchese Giacomo Maria Brignole fu l'unico [[doge della Repubblica di Genova]] eletto per due volte non consecutive, il primo mandato dal 4 marzo 1779 al 4 marzo 1781 e il secondo dal 17 novembre 1795 al 17 giugno 1797, fatto unico nella secolare storia della Repubblica di Genova. Sposò Barbara Fieschi Doria (morta nel 1820 a [[Bologna]]) da cui ebbe un figlio, [[Gian Carlo Brignole|Gian Carlo]], ministro delle finanze del [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Sardegna]] dal 1816 al 1824.
 
== Voci correlate ==
*[[Repubblica di Genova]]
*[[Gian Carlo Brignole]]
*[[Ludovico Manin]], ultimo doge della [[Repubblica di Venezia]]
*[[Doge della Repubblica di Genova]]
 
==Fonti Bibliografia ==
* {{cita libro|Sergio Bonadonna - |Buonadonna|coautori=Mario Marcenaro, ''Mercenaro|Rosso Dogedoge. I Dogidogi della Repubblica di Genova dal 13991339 al 1797'', |2007|De Ferrari Editore, [[Editori|Genova]] [[2000]]}}
 
*[http://www.alterhistory.altervista.org/Italia/City/Genova/1800.php Cronologia di Genova]
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.treccani.it/enciclopedia/giacomo-maria-brignole_%28Dizionario_Biografico%29/ Approfondimenti sul sito Treccani.it]
* [http://www.alterhistory.altervista.org/Italia/City/Genova/1800.php Cronologia di Genova]
 
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{{Box successione|carica=[[Dogi della Repubblica di Genova|Doge di Genova]]|periodo=17 novembre [[1795]]-14 giugno [[1797]]|precedente=[[Giuseppe Maria Doria]]|successivo=Fine della Serenissima Repubblica di Genova|immagine=Genova-Stemma.png}}