Zolfo di Sicilia: differenze tra le versioni
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{{citazione|...Scendono, nudi, in mezzo alla sporcizia<br>cadendo in fondo dalle scalacce;<br>e, mentre si avvicinano agli spietratori<br>vanno pregando: Gesù mio, pietà!...<br>Ma dopo, essendo sotto quello sfracello,<br>gridano, bestemmiando come cani,<br>che anche “quel Cristo” li abbandona...<ref>Traduzione in lingua italiana di Antonino Taverna</ref>|[[Alessio Di Giovanni]]|...Scìnninu, nudi, ‘mmezzu li lurdduma<br>di li scalazzi ‘nfunnu allavancati;<br>e, ccomu a li pirreri s'accustuma,<br>vannu priannu: Gesùzzu, piatati!...<br>Ma ddoppu, essennu sutta lu smaceddu,<br>grìdanu, vastimiannu a la canina,<br>ca macari “ddu Cristu” l'abbannuna...<ref>Alessio Di Giovanni: da ''Sonetti di la surfara''.</ref>|lingua=scn}}
Lo '''[[zolfo]] di Sicilia''' è stata una delle più importanti risorse minerarie della [[Sicilia]],
[[File:Large Sulfur Crystal.jpg|thumb|upright=1.4|Cristalli di zolfo dell'agrigentino]]
==Storia==
Il prelievo dello zolfo di affioramento avveniva anche in tempi molto antichi, si sono infatti trovate vestigia minerarie risalenti al [[200 a.C.]]; questo veniva usato in [[medicina]] da tempo immemorabile ma i [[Civiltà romana|Romani]] lo utilizzarono anche a [[guerra|scopo bellico]] mescolandolo ad altri combustibili.<ref> G. Salmeri, Sicilia romana-Miniere di zolfo in Sicilia e in Grecia nell'età imperiale</ref>
A metter in moto lo sfruttamento su larga scala dello zolfo siciliano fu la scoperta del ''metodo Le Blanc'' ([[1787]]) per la fabbricazione su scala industriale della soda. Lo zolfo, ingrediente fondamentale anche per la produzione della [[polvere da sparo]], assunse allora un'importanza strategica pari a quella
{{cn|Nel [[1840]] venne costituita a Palermo la ''Anglo-Sicilian Sulphur Company Limited'' una società tra [[Vincenzo Florio (senatore)|Vincenzo Florio]] e gli inglesi Benjamin Ingham e Agostino Porry per la produzione e la commercializzazione di acido solforico e derivati dello zolfo il cui più grande importatore nel [[1849]] era rappresentato dall'Inghilterra, ma che era venduto in grandi quantità anche agli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]].}}
A rilanciare la richiesta di zolfo fu la seria diffusione di una malattia delle piante, l'[[Oidio]]; un fungo parassita della [[Vitis|vite]] colpì i vigneti di tutta [[Europa]] devastandoli. L'unico rimedio per prevenirne la diffusione era l'irrorazione delle piante con polvere di zolfo in soluzione acquosa. La raffinazione e la macinazione dello zolfo divennero quindi di nuovo redditizie con la nascita di
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