Ciak: differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua|descrizione=altri significati|titolo=[[Ciak (disambigua)]]}}
[[File:Ciak.jpg|miniatura|Un ciak]]
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In passato, per poter cancellare facilmente le informazioni, venivano utilizzate lavagnette in ardesia e gessetti, mentre oggi si utilizzano pannelli di [[plexiglas]] o materiali simili infrangibili e pennarelli cancellabili. I ciak più moderni sono realizzati con tecnologia digitale e dotati di ''display'' elettronici, che indicano lo scorrimento del ''[[timecode]]'' per la [[sincronizzazione]]: questo tipo di ciak si usa quando si gira in elettronica, cioè in [[telecamera]]; è poco usato per il cinema in pellicola, che invece preferisce il ciak classico perché più leggero e più facilmente gestibile.
 
== Ciak americanostatunitense e ciak italiano ==
Nel cinema storicamente si sono usati due tipi di ciak, quello americanostatunitense e quello italiano: quest'ultimo si differenzia dal primo perché monta l'asticella (clachette) in basso, invece che in alto; inoltre è provvisto di un manico per reggerlo meglio ed evitare di coprire le scritte con le dita. Inizialmente il ciak italiano era costruito in compensato dai macchinisti e, per segnare le numerazioni, adottava un sistema ingegnoso: sulla parte
superiore erano costruite delle finestrelle con scanalature ai lati, dove venivano inseriti i numeri già preparati su dei cartoncini neri, tenuti insieme in gruppi dall'uno al dieci con un anello come un mazzo di chiavi; ogni ciak era corredato da 5 o 6 di questi mazzi, uno dei quali riportava tutte le lettere dell'alfabeto anziché i numeri. Questo sistema era il più veloce per il cambio dei numeri e storicamente il cinema americanostatunitense lo apprezzava molto.
 
I numeri sul ciak indicano in ordine: il numero della scena, il numero dell'inquadratura, il numero della ripresa (take). Inoltre tra i numeri può essere inserita una lettera, che serve talvolta ad indicare un rifacimento (R), oppure lo stesso ciak battuto per due macchine che saranno indicate con le lettere (A e B), o ancora quando si gira nuovamente la stessa inquadratura con una variante, che può essere un cambio d'obiettivo, o un cambio di battute, o di movimento.