Cocciopesto: differenze tra le versioni

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[[Marco Vitruvio Pollione|Vitruvio]] ne descrive la fabbricazione e l'uso.
 
==Origini storiche==
cocciopesto zoccolo puttano stronzo
La tecnica era conosciuta fin dai [[Fenici]], come testimoniano ad esempio i pavimenti dei siti archeologici di [[Selinunte]] e [[Solunto]] in [[Sicilia]], ma fu perfezionata dai Romani (''opus signinum'') che utilizzavano il cocciopesto come impermeabilizzante (rivestimento di fondo e pareti di vasche in muratura o di cisterne), così come lo descrive [[Vitruvio]], oppure come materiale di pavimentazione, in cui la malta faceva da matrice a tessere di [[mosaico]] disposte in vario modo o a frammenti di marmi bianchi o colorati, e comunque in alternativa alla [[pozzolana]] come malta idraulica<ref>"''se nell'arena, di fiume o di mare, vi si aggiungerà una terza parte di matton pesto, e passato pel vaglio, diverrà la calce di miglior riuscita e forza'', " [[Vitruvio]], ''[[De Architectura]]'' traduzione di Amati, 1829.</ref> anche, sempre secondo Vitruvio, per [[intonaci]].