SMS Helgoland (1912): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
trasformo in voce vera e propria
aggiunte
Riga 34:
 
== Storia ==
=== Servizio con la Imperial regia Marina ===
Impostata nel [[cantiere navale di Fiume]] il 28 ottobre 1911, l'unità fu varata il 23 novembre 1912 con il nome di ''Helgoland'' in commemorazione della [[battaglia di Helgoland (1864)|battaglia di Helgoland]] del 9 maggio 1864; la nave, nella classificazione austro-ungarica identificata come ''Rapidkreuzer'' (("[[incrociatore]] rapido" in [[lingua tedesca]]) entrò poi in servizio il 5 settembre 1914, poco più di un mese dopo l'inizio della prima guerra mondiale<ref name=Fraccarolli-317>{{cita|Fraccarolli 1976|p. 317}}.</ref>.
 
All'entrata in guerra dell'Italia il 23 maggio 1915, lo ''Helgoland'' fu coinvolto nel piano messo in atto dalla marina austro-ungarica per [[Bombardamento della costa adriatica del 24 maggio 1915|una serie di attacchi]] contro le coste italiane affacciate sul [[mar Adriatico]]: la mattina del 24 maggio l'esploratore, supportato da quattro [[cacciatorpediniere]], pattugliò l'area compresa tra [[Pelagosa]], [[Lagosta (isola)|Lagosta]] e il [[Gargano]] per poi dirigere sul porto di [[Barletta]] che bombardò; qui fu coinvolto in uno scontro con i cacciatorpediniere italiani ''[[Aquilone (cacciatorpediniere 1903)|Aquilone]]'' e ''[[Turbine (cacciatorpediniere 1902)|Turbine]]'', contribuendo all'affondamento di quest'ultimo<ref>{{cita|Favre 2008|p. 69}}.</ref>. Il 17 agosto seguente lo ''Helgoland'', insieme al gemello {{nave|SMS|Saida||6}} e a quattro cacciatorpediniere, partecipò invece a una missione di bombardamento dell'isola di Pelagosa, da poco occupata dagli italiani<ref>{{cita|Favre 2008|p. 83}}.</ref>.
 
Nel tardo 1915 l'esploratore fu trasferito nel basso Adriatico onde partecipare alle missioni di intercettazione del traffico navale degli [[Alleati della prima guerra mondiale|Alleati]] tra l'Italia, il [[Montenegro]] e l'[[Albania]], e nella notte del 22 novembre lo ''Helgoland'' insieme al ''Saida'' e una squadriglia di [[torpediniera|torpediniere]] compì un'incursione lungo le coste albanesi intercettando e affondando due mercantili italiani, il piroscafo ''Palatino'' e il motoveliero ''Gallinara''<ref>{{cita|Favre 2008|p. 91}}.</ref>; per meglio facilitare queste missioni, lo ''Helgoland'' fu quindi spostato nella base di [[Cattaro]] insieme al suo pariclasse {{nave|SMS|NovaraaNovara|1912|6}} e ai sei moderni cacciatorpediniere della [[Classe Fasana (cacciatorpediniere)|classe Tátra]]. Il 6 dicembre 1915 lo ''Hlegoland'' e sei cacciatorpediniere bombardarono il porto di [[Durazzo]] in Albania, dove furono affondati due velieri italiani e tre albanesi<ref>{{cita|Favre 2008|p. 93}}.</ref>; nella notte tra il 28 e il 29 dicembre, invece, l'unità e cinque cacciatorpediniere furono coinvolti negli eventi della [[battaglia di Durazzo (1915)|battaglia di Durazzo]]: dopo aver speronato e affondato il [[sommergibile]] francese ''Monge'' davanti Cattaro, lo ''Helgoland'' bombardò Durazzo dove affondò il piroscafo greco ''Mikael'', ma la formazione austro-ungarica finì su un campo di mine navali perdendo il cacciatorpediniere ''Lika'' e subendo gravi danni al paritipopari tipo ''Triglaw''. Sulla via del rientro, la formazione ingaggiò un confuso combattimento con un gruppo navale di unità italiane, francesi e britanniche, subendo l'affondamento del danneggiato ''Triglaw'' ma riuscendo infine a sganciarsi; lo ''Hlegoland'' subì alcuni danni oltre a due morti e dodici feriti tra l'equipaggio<ref>{{cita|Favre 2008|pp. 113-116}}.</ref>.
 
[[File:SMS Helgoland Kopie.jpg|thumb|left|La nave in navigazione]]
 
Dopo questo insuccesso le incursioni austro-ungariche contro le coste albanesi non ripresero fino alla fine del gennaio 1916; il 6 febbraio lo ''Helgoland''e sei torpediniere presero il mare per una nuova azione su Durazzo, ma incapparono in un gruppo di navi degli Alleati e dopo un breve scambiod i colpi rientrarono a Cattaro; nella notte tra il 31 maggio e il 1º giugno l'unità coprì un'incursione portata da due cacciatorpediniere e tre torpediniere contro il [[blocco Canale d'Otranto]] durante la quale venne affondato il ''drifter'' ''Beneficient''<ref>{{cita|Halper 2004|pp. 7-8, 10}}.</ref>, mentre un analogo raid compiuto il 3 luglio seguente non portò risultati<ref>{{cita|Favre 2008|p. 151}}.</ref>. Nella notte tra il 28 e il 29 agosto lo ''Helgoland'' partecipò a un'uscita in forze della squadra di Cattaro diretta a bombardare la costa italiana, ma viste le condizioni di scarsa visibilità la formazione rientrò alla base senza aver portato a termine la missione. La notte del 22 dicembre l'esploratore coprì un'incursione di quattro cacciatorpediniere contro lo sbarramento di Otranto, risoltasi in una confusa azione con una squadriglia di cacciatorpediniere francesi che incrociava in zona<ref>{{cita|Favre 2008|pp. 158-160}}.</ref>.
 
La notte tra il 14 e il 15 maggio 1917 i tre esploratori della classe Helgoland parteciparono a una massiccia incursione contro lo sbarramento di Otranto, azione che diede vita alla cosiddetta [[battaglia del Canale d'Otranto (1917)|battaglia del Canale d'Otranto]]: agendo singolarmente, le tre unità affondarono 14 ''drifters'', ma sulla via del ritorno incapparono prima in una formazione costituita dall'esploratore italiano ''[[Carlo Mirabello (esploratore)|Carlo Mirabello]]'' e da tre cacciatorpediniere francesi, e poi in una seconda formazione con gli incrociatori leggeri britannici {{nave|HMS|Bristol|1910|6)}} e {{nave|HMS|Dartmouth|1911|6)}} scortati da cacciatorpediniere italiani e francesi; nel corso di una lunga azione durata tutta la mattina i tre esploratori austro-ungarici riuscirono infine a disimpegnarsi e a rientrare a Cattaro, con lo ''Helgoland'' che fu colpito tre volte riportano un morto e 18 feriti tra l'equipaggio<ref>{{cita|Favre 2008|pp. 202-204}}.</ref>. Lo ''Helgoland'' riprese il mare il 19 ottobre seguente per una puntata verso Valona e [[Brindisi]] con la scorta di sei cacciatorpediniere: la formazione austro-ungarica fu localizzata da aerei italiani, e la missione fu interrotta dopo che lo ''Helgoland'' ebbe subito alcuni danni minori a causa delle bombe sganciate dai velivoli nemici<ref>{{cita|Favre 2008|p. 198}}.</ref>.
 
Dopo questa operazione lo ''Helgoland'' non partecipò ad altre azioni contro il nemico fino alla fine delle ostilità. L'esploratore fu presente a Cattaro durante gli eventi [[Ammutinamento di Cattaro|dell'ammutinamento del febbraio 1918]], ma non riportò alcun danno; lo ''Helgoland'' fu inserito nei piani austro-ungarici per una massiccia incursione contro il canale di Otranto da attuarsi per l'11 giugno, ma [[Impresa di Premuda|l'affondamento il giorno prima]] della [[nave da battaglia]] [[SMS Szent István|SMS ''Szent István'']] fece abortire il piano prima che fosse attuato<ref>{{cita|Favre 2008|p. 243}}.</ref>.
 
=== Servizio con la Regia Marina ===
Conclusa la guerra, lo ''Helgoland'' fu una delle unità della ex marina austro-ungarica ad essere consegnata all'Italia per effetto del [[Trattato di Saint-Germain-en-Laye (1919)|Trattato di Saint-Germain-en-Laye]], come riparazione dei danni di guerra; l'unità fu consegnata ai nuovi proprietari il 19 settembre 1920 nel porto di [[Biserta]], raggiungendo poi [[La Spezia]] il 26 ottobre seguente dove fu inserita nel "Gruppo Esploratori" con il nuovo nome di ''Brindisi''. La nave subì lavori di riparazione e messa punto dal 6 aprile al 16 giugno 1921, entrando poi pienamente in servizio con la Regia Marina come nave di bandiera del [[retroammiraglio]] Massimiliano Lovatelli. il ''Brindisi'' salpò per [[Istanbul]] il 3 luglio, visitando numerosi porti di Italia, [[Grecia]] e [[Turchia]] durante il tragitto, rilevando l'incrociatore ''[[San Giorgio (incrociatore)|San Giorgio]]'' come [[nave ammiraglia]] dello Squadrone Orientale, servendo in questo ruolo fino al suo ritorno in Italia il 7 gennaio 1924<ref name=Fraccarolli-317 />.
 
Il ''Brindisi'' ospitò a bordo il re [[Vittorio Emanuele III di Savoia]] durante le cerimonie per il trasferimento della città di [[Fiume (Croazia)|Fiume]] all'Italia nel febbraio-marzo del 1924, per poi essere trasferito in [[Libia]] dove servì per diversi anni; rientrato in Italia, fu posto in riserva il 26 luglio 1926 ma riattivato il 1º giugno 1927 come nave ammiraglia del 1º Squadrone cacciatorpediniere del retroammiraglio Enrico Cuturi. Nave di bandiera del retroammiraglio Antonio Foschini dal 6 giugno 1928, nel maggio-giugno 1929 compì un'ultima crociera nel Mediterraneo orientale toccando porti in Grecia e nel [[Dodecaneso]] prima di essere posto in disarmo il 26 novembre 1929. Impiegato come nave deposito a [[Ancona]], [[Pola]] e [[Trieste]], il ''Brindisi'' fu infine radiato dal servizio attivo l'11 marzo 1937 e avviato alla demolizione<ref name=Fraccarolli-317 />.
 
== Note ==
Line 48 ⟶ 60:
* {{cita libro|cognome=Favre|nome=Franco |titolo=La Marina nella Grande Guerra |anno=2008|editore=Gaspari|città=Udine |cid=Favre 2008|isbn=978-88-7541-135-0}}
* {{cita pubblicazione|cognome=Fraccarolli |nome=Aldo |anno=1976 |titolo=Question 14/76: Details of Italian Cruiser Brindisi |rivista=Warship International |città=Toledo |editore=International Naval Research Organization |numero=XIII |pp=317–18 |cid=Fraccarolli 1976}}
* {{cita libro|cognome=Halpern |nome=Paul G. |anno=2004 |titolo=The Battle of the Otranto Straits: Controlling the Gateway to the Adriatic in World War I |città=Bloomington |editore=Indiana University Press |isbn=0-253-34379-8 |Cid=Halpern 2004}}
 
== Voci correlate ==
* [[Naviglio militare austro-ungarico della prima guerra mondiale]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Helgoland (ship, 1914)}}
 
{{Portale|Grande Guerra|Marina}}