I Capuleti e i Montecchi: differenze tra le versioni

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==Composizione e fortuna==
Il libretto costituisce un adattamento di un precedente melodramma di Romani, già [[Giulietta e Romeo (Vaccaj)|messo in musica]] da [[Nicola Vaccaj]]. Esso si basa su un'ampia tradizione letteraria italiana (tra cui la [[novella (letteratura)|novella]] IX di [[Matteo Bandello]] - [[1554]]) dedicata alla celebre coppia di innamorati veronesi, e non, come talvolta si legge, sulla [[tragedia]] ''[[Romeo e Giulietta]]'' di [[William Shakespeare]], all'epoca pressoché sconosciuta in [[Italia]].
L'opera fu composta in poco più di un mese, tra la fine di gennaio ed i primi di marzo, tanto che Bellini dovette attingere a piene mani a motivi della ''[[Zaira (Bellini)|Zaira]]'', l'opera composta l'anno precedente e andata incontro ad un irrimediabile insuccesso. La romanza di Giulietta ''Oh! quante volte, oh quante!'', il brano più famoso dell'opera, fu, invece, ricavata dall'opera d'esordio, ''[[Adelson e Salvini]]''. In tutti questi casi, tuttavia, Bellini non si limitò a riciclare la vecchia musica, bensì la sottopose ad un'accurata rielaborazione, per adattarla ai personaggi, ai versi e agli interpreti, al punto che di alcuni brani non è facile riconoscere ad orecchio la fonte.
 
Come in ''Zaira'', la coppia dei protagonisti è affidata a due voci femminili. La scelta del [[mezzosoprano]] ''[[en travesti]]'' per la parte di Romeo è quanto mai appropriata alla rappresentazione di un amore adolescenziale. È semmai interessante come l'amore tra fratello e sorella in ''Zaira'', spesso con la musica relativa, si converta senza difficoltà in quello tra i due innamorati di [[Verona]].