Stoßtrupp: differenze tra le versioni

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[[File:France1918.jpg|thumb|Un soldato delle truppe d'assalto posa con il suo [[MP 18]]. È possibile vedere il caratteristico [[Stahlhelm]], la divisa modificata con toppe di rinforzo su gomiti e ginocchia e le ghette a sostituire gli stivaloni del 1914.]]
 
Col termine '''Stoßtrupp'''<{{#tag:ref>|La parola tedesca ''Trupp'' (maschile, plurale ''Trupps'') significa "piccola unità", come squadra, sezione, plotone. La parola ''Truppe'' (femminile) si riferisce invece a un'unità militare di qualsiasi grandezza. ''Truppen'', il plurale di ''Truppe'', può quindi essere tradotto nell'italiano "truppe". Per questo i soldati che prestavano servizio nelle Stroßtrupps erano chiamati Stoßtruppen. "Truppe" con la E indica invece la truppa, la massa dei soldati, oppure, nei composti, equivale all'italiano "specialità", p.e. ''die Panzertruppe'' = la specialità carristi, ''die Fallschirmtruppe'' = la specialità paracadutisti e così via. (Nella struttura odierna della Bundeswehr poi c'è il plurale "Truppen" con la N: un gruppo di specialità costituiscono un'Arma. Per esempio: la specialità carristi – Panzertruppe senza la N – e la specialità Panzergrenadiertruppe costituiscono insieme le Panzertruppen con la N, cioè l'Arma delle unità corazzate)</ref>|group=N}} si indicano le squadre di [[fanteria d'assalto]] dell'[[Deutsches Heer (1871-1919)|esercito imperiale tedesco]], attive tra il [[1915]] e il [[1918]] durante la [[prima guerra mondiale]]. La [[Impero tedesco|Germania imperiale]] entrò in guerra, certa che il conflitto sarebbe stato vinto nel corso delle grandi campagne militari, relegando quindi in secondo piano i risultati ottenuti durante i singoli scontri; di conseguenza i migliori ufficiali, concentrati nello [[Stato maggiore generale tedesco|Stato Maggiore generale]], posero attenzione allo sfruttamento razionale delle ferrovie, invece che allo svolgimento delle battaglie: questo atteggiamento diede un contributo diretto a vittorie operative della Germania in Russia, Romania, Serbia e Italia, ma comportò un fallimento ad occidente. Così gli ufficiali tedeschi si trovarono nella situazione di dover risolvere sul campo la staticità causata dalla [[guerra di trincea]].
 
Analizzando gli avvenimenti, si individuano due concezioni con cui si tentò di trovare una soluzione al problema. La prima fu la convinzione, sostenuta principalmente da [[Erich von Falkenhayn]], che l'azione tattica da sola – ossia la mera uccisione dei soldati nemici – fosse un mezzo sufficiente per realizzare il fine strategico. La seconda era l'idea, emersa dall'esperienza di innumerevoli "attacchi con obiettivi limitati" e di incursioni nelle trincee, che il combattimento fosse diventato un'impresa così difficile, da dover subordinare le considerazioni operative a quelle tattiche. Portavoce di questa ultima tesi era il [[feldmaresciallo]] [[Erich Ludendorff]] che, divenuto il comandante ''de facto'' dell'esercito tedesco dopo la [[battaglia di Verdun|sconfitta tedesca di Verdun]], diede un deciso appoggio allo sviluppo dei battaglioni d'assalto come soluzione per la ripresa della guerra di manovra<ref>{{cita|Gudmundsson|pp. 184-299}}.</ref>.
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[[File:StB5 – Sturm-Pionier.jpg|thumb|left|upright|Immagine di un [[pioniere (militare)|pioniere]] dello Sturm-Bataillon 5 Rohr.]]
 
Nell'agosto 1915 Calsow fu sostituito dal capitano [[Willy Rohr]], un militare di carriera di 37 anni proveniente dal prestigioso battaglione ''Garde-Schutzen'' (fucilieri della Guardia)<ref>{{cita|Drury|p. 10}}.</ref>. Il generale [[Hans Emil Alexander Gaede]], comandante dell'''Armee-Abteilung Gaede''<{{#tag:ref>|Una ''Armee-Abteilung'' era un gruppo di divisioni distaccato da un'armata per compiere una missione separata. I distaccamenti di Gaede e di [[Ludwig von Falkenhausen]] (''Armee-Abteilung Falkenhausen'') erano stati formati alla fine di settembre 1914 per difendere l'Alsazia dopo il trasferimento della sesta e settima armata</ref>|group=N}} alla quale il Distaccamento d'assalto venne aggregato in agosto, diede a Rohr completa autonomia per quanto riguardava l'addestramento della sua unità<ref name=Gudmundsson138/>.
 
Appena assunto il comando, Rohr cercò un sostituto per il cannone da 3,7&nbsp;cm e dopo varie sperimentazioni il miglior pezzo per garantire il fuoco diretto a breve gittata si rivelò il cannone da fortezza russo di [[preda bellica]] [[Putilov 76,2&nbsp;mm M. 1910]], che venne modificato per renderlo più leggero e pratico nel trasporto. Il cannone da 76,2&nbsp;mm (ribattezzato dai tedeschi [[7,62&nbsp;cm Infanteriegeschütz L/16,5|7,62&nbsp;cm Infanteriegeschütz]]) permise al capitano Rohr di realizzare lo stretto coordinamento del fuoco d'artiglieria, garantendo la distruzione dei nidi di mitragliatrice e supportando la fanteria con un fuoco immediato, non subordinato alle batterie di divisione dislocate a chilometri di distanza, con cui era molto difficile comunicare i rapidi cambiamenti tattici dell'attacco<ref>{{cita|Gudmundsson|pp. 139-140}}.</ref>.
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{{Citazione|Per dieci giorni ci allenammo al lancio di bombe a mano e provammo parecchie volte l'azione contro difese che riproducevano in tutto il nostro obiettivo. Fu un vero miracolo se l'eccesso di zelo non fece più di tre feriti da schegge prima dell'inizio dell'operazione. A parte questo lavoro eravamo dispensati da ogni altro servizio, [...] e il 22 settembre, quando mi recai alla seconda linea dove era stato fissato l'alloggio per quella notte, mi trovai a capo di una banda di selvaggi certamente, ma molto ben organizzati.|Ernst Jünger<ref>Ernst Jünger qui descrive, nel suo libro ''[[Nelle tempeste d'acciaio]]'', i preparativi per un'azione di ricognizione di un battaglione d'assalto sotto il suo comando verso le posizioni britanniche nella zona di [[Regniéville]] il 23 settembre 1917. Vedi: {{cita|Jünger|p. 209-210}}.</ref>}}
 
Nel 1916, in seguito alla prestazione nella battaglia di Verdun che aveva comprovato il valore delle truppe d'assalto, il battaglione di Rohr stabilì una base nelle vicinanze di Beauville dove intraprese un programma di addestramento per i quattro battaglioni Jäger<{{#tag:ref>|Fu scelto di convertire i battaglioni Jäger (cacciatori) in quanto questi erano già unità autonome e nel loro organico avevano una compagnia da dodici mitragliatrici e quattro compagnie di fucilieri: bastò quindi aggiungere gli uomini necessari alle unità dei mortai da trincea, cannoni da fanteria e lanciafiamme. Vedi: {{cita|Gudmundsson|p. 175}} |group=N}}. Inoltre le truppe da montagna erano già addestrate alle formazioni aperte per la guerra in quota e Rohr, che aveva servito negli Jäger, era consapevole che queste truppe avevano tradizionalmente fiducia nei singoli e fluidità degli spostamenti sul campo, fatto che avrebbe facilitato la conversione. Vedi: {{cita|Gudmundsson|p. 176}}</ref> destinati a diventare unità delle truppe d'assalto<ref>{{cita|Drury|p. 28}}.</ref>. Ma l'[[offensiva Brusilov]] e la dichiarazione di guerra della Romania costrinsero l'[[Oberste Heeresleitung|OHL]] a dirottare tre battaglioni sul fronte orientale: rimase solo il 3º battaglione Jäger (''Brandeburg'') che il 4 agosto divenne il 3º ''Jäger Sturmbatallion''<ref name=Drury29>{{cita|Drury|p. 29}}.</ref>.
 
I numerosi battaglioni venutisi a creare durante il 1916 vennero considerati soprattutto unità di addestramento dove ufficiali e sottufficiali, dopo un periodo passato in un battaglione d'assalto, tornavano alle loro formazioni per diffondere le tecniche apprese<ref name="Drury29"/>. Molti battaglioni d'assalto erano motorizzati – una vera rarità per l'esercito tedesco – così il trasporto verso i campi di battaglia avveniva in tempi rapidi, e le truppe d'assalto potevano passare la maggior parte del loro tempo nelle retrovie per poi essere spostate ove necessario per intraprendere incursioni o offensive locali<ref name=Drury29/>.
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== Note ==
=== Esplicative ===
{{references|2}}
<references group=N/>
 
=== Bibliografiche ===
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== Bibliografia ==