Giuseppe Santomaso: differenze tra le versioni

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Nasce a [[Venezia]] da un [[orafo]] che pensa di avviarlo allo stesso suo mestiere, ma invece il ragazzo rivela subito una speciale predisposizione alla pittura, per cui inizia la sua formazione prima alla [[Opera Bevilacqua La Masa|Fondazione Bevilacqua La Masa]], poi all'[[Accademia di Belle Arti di Venezia]], diventando amico dello scultore [[Alberto Viani]]. Il suo stile è naturalistico e figurativo, come in molti giovani artisti: alla XIX [[Esposizione internazionale d'arte di Venezia|Biennale di Venezia]] del [[1934]] partecipa con l'opera ''Figura'' e l'anno successivo partecipa anche alla mostra dei Quarant'anni della Biennale di Venezia<ref> fu organizzata dal 18 maggio al 18 luglio del [[1935]] per ricordare i quarant'anni della Biennale e vide la partecipazione degli artisti invitati a tutte le edizioni precedenti </ref>.
 
L'ambiente veneziano, che pure rimarrà come impronta indelebile nella poetica dell'artista si rivela ben presto, però, troppo angusto e provinciale: comincia il confronto con l’arte dell'[[avanguardia]], prima attraverso la rivista ''Verve'', in seguito portandolo, nel [[1937]], innei [[OlandaPaesi Bassi]] per lo studio diretto degli [[impressionismo|impressionisti]] e dei ''[[fauves]]''. Un secondo elemento cromatico si unisce alla tradizione veneta del colore: l'impressione che gli deriva dall'uso del colore in [[Vincent Van Gogh|Van Gogh]], è tale che ritroveremo traccia di quell'esasperato cromatismo fin nelle ultime opere dell'artista.
 
A [[Parigi]] visita le grandi mostre internazionali: di fronte alle opere di [[Matisse]], [[Braque]], [[Pierre Bonnard]] e [[Picasso]] esposte nella capitale artistica della [[Francia]] rimane allo stesso tempo ammirato ed irritato. La sua prima personale avviene proprio a [[Parigi]] nel [[1939]] (Galerie Rive Gauche).