Battaglia di Varna: differenze tra le versioni

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[[Branković]] penetrò vittoriosamente in [[Bulgaria]], liberando [[Niš|Nissa]] e [[Sofia]] e infliggendo ripetute sconfitte alle truppe ottomane, tanto che queste si dovettero ritirare. I continui successi dei cristiani, uniti al fatto che si trovava a combattere su molti fronti (Anatolia, Albania, Morea), preoccuparono molto il sultano Murad, tanto che egli firmò un [[Trattato di Adrianopoli (1444)|trattato di pace ad Adrianopoli]] (l'attuale [[Edirne]]) in cui stipulava che l'Impero Ottomano per dieci anni non avrebbe più attaccato nessun paese cristiano e avrebbe assegnato alcuni territori all'Ungheria e alla Serbia.
 
Tale esito del conflitto non soddisfece [[papa Eugenio IV]], secondo il quale tutta l'area dei [[Balcani]] avrebbe dovuto essere liberata dal controllo degli Ottomani. Furono invalidati i trattati fino ad allora sottoscritti. Il re d'Ungheria fu convinto a riprendere la guerra e, all'inizio della "crociata", [[Venezia]] dispiegò subito in mare la sua potente marina, disponendola tra i [[Balcani]] e l'[[Asia Minore]], in modo da presidiare i [[Dardanelli]] e da dividere in due l'Impero ottomano. Quando Murad II venne a conoscenza delle manovre dei cristiani, non esitò a radunare tutto il suo esercito e a farlo sbarcare nei Balcani; questa impresa fu favorita dalle avverse condizioni atmosferiche per la marina veneziana, oppure forse fu aiutato dalle navi dei [[Repubblica di Genova|genovesi]].<ref>[[Giorgio Ravegnani]], ''Bisanzio e Venezia'', [[Ilil Mulino]], [[Bologna]], 2006 - ISBN 978-88-15-10926-2 pag. 181</ref>
 
== La Battaglia di Varna ==