Battaglia di Varna: differenze tra le versioni

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Nell'anno [[1443]] [[papa Eugenio IV]] proclamò una crociata contro gli Ottomani, non solo per tutelare gli interessi dei [[Bizantini]], ma anche perché la nazione cristiana d'Ungheria era minacciata dagli ottomani dopo la perdita di [[Belgrado]] avvenuta nel [[1440]]. Venne quindi creata una coalizione a cui parteciparono il re d'Ungheria e Polonia, [[Ladislao III Jagellone]], il [[Voivoda]] di [[Transilvania]] e comandante militare della coalizione, [[János Hunyadi|Giovanni Hunyadi]], il [[despota]] [[Serbia|serbo]] [[Đurađ Branković]] e [[Mircea II di Valacchia]], figlio del voivoda [[Vlad II Dracul]].
 
[[Branković]] penetrò vittoriosamente in [[Bulgaria]], liberando [[Niš|Nissa]] e [[Sofia]] e infliggendo ripetute sconfitte alle truppe ottomane, tanto che queste si dovettero ritirare. I continui successi dei cristiani, uniti al fatto che si trovava a combattere su molti fronti (Anatolia, Albania, Morea), preoccuparono molto il sultano Murad, tanto che egli firmò un [[Trattato di Adrianopoli (1444)|trattato di pace ad Adrianopoli]] (l'attuale [[Edirne]]) in cui stipulava cheimpegnava l'Impero Ottomanoottomano a non attaccare per dieci anni nonalcun avrebbe più attaccato nessun paesePaese cristiano, e avrebbe assegnatoassegnando alcuni territori all'Ungheria e alla Serbia.
 
Tale esito del conflitto non soddisfece [[papa Eugenio IV]], secondo il quale tutta l'area dei [[Balcani]] avrebbe dovuto essere liberata dal controllo degli Ottomani. Furono invalidati i trattati fino ad allora sottoscritti. Il re d'Ungheria fu convinto a riprendere la guerra e, all'inizio della "crociata", [[Venezia]] dispiegò subito in mare la sua potente marina, disponendola tra i [[Balcani]] e l'[[Asia Minore]], in modo da presidiare i [[Dardanelli]] e da dividere in due l'Impero ottomano. Quando Murad II venne a conoscenza delle manovre dei cristiani, non esitò a radunare tutto il suo esercito e a farlo sbarcare nei Balcani; questa impresa fu favorita dalle avverse condizioni atmosferiche per la marina veneziana, oppure forse fu aiutato dalle navi dei [[Repubblica di Genova|genovesi]].<ref>[[Giorgio Ravegnani]], ''Bisanzio e Venezia'', [[il Mulino]], [[Bologna]], 2006 - ISBN 978-88-15-10926-2 pag. 181</ref>