Juan N. Álvarez: differenze tra le versioni

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== Guerre contro Francia e Stati Uniti ==
Álvarez rimase nell'esercito, facendo carriera e combattendo valorosamente nelle guerre del Messico contro la [[Francia]] e gli [[Stati Uniti]]: nel primo caso si trattò di un intervento del governo di [[Parigi]] negli affari del Messico per tutelare le proprietà di un cittadino francese residente nella capitale messicana (essendo un pasticcere, il conflitto fu detto [[Guerra dei pasticcini]]), il quale nel dicembre del [[1838]] inviò una squadra navale che pose il blocco a tutti i principali porti messicani e bombardò [[Veracruz]]. Il presidente messicano [[Antonio Bustamante]] dichiarò dunque guerra alla Francia, ma il conflitto, grazie alla mediazione diplomatica inglese, si risolse a favore dei francesi, il cui contingente si ritirò il 9 marzo [[1839]], ottenendo il risarcimento per i danni inflitti ai beni del pasticcere francese. Più impegnativo il conflitto con gli statunitensi, scoppiato il 25 aprile [[1845]] per le ambizioni espansionistiche del presidente americanostatunitense [[James Polk]], che voleva l'annessione dei vasti territori confinanti con gli [[Stati Uniti]] e sotto il dominio messicano. Álvarez fu uno dei migliori generali messicani messi in campo contro l'esercito statunitense, anche se venne criticato da Santa Anna, allora presidente della Repubblica, per la gestione della [[battaglia del Molino del Rey]], avvenuta l'8 settembre [[1847]], malgrado la cavalleria, di cui era al comando, difendesse le proprie postazioni. Dopo la fine della guerra, terminata con la sconfitta del Messico con la firma del [[Trattato di Guadalupe Hidalgo]] il 2 febbraio [[1848]], Álvarez si distinse come capo politico liberale, chiedendo nel [[1849]] la creazione dello Stato di [[Guerrero]], di cui l'anno dopo divenne governatore. Pochi anni dopo, nel [[1854]], il militare messicano, insieme ad altri capi politici liberali del Paese, come [[Ignacio Comonfort]], [[Benito Juárez]] e [[Melchor Ocampo]], idearono un movimento politico liberale ostile alla dittatura di Santa Anna, noto come Piano di Ayutla, siglato il 1º marzo di quell'anno nell'omonima cittadina dello Stato di Guerrero, i cui principi ideologici erano: abbattimento della dittatura di Santa Anna, elezione di un presidente ''ad interim'', creazione di una nuova costituzione federale e modernizzazione dello Stato con una serie di riforme liberali. Il movimento liberale si organizzò militarmente e costituì una forza armata di 5000 uomini sotto la guida di Álvarez, la cui base operativa fu la città di [[Acapulco]]. Santa Anna cercò di cingere d'assedio la città, ma venne respinto e dovette rientrare nella capitale, bruciando le fattorie circostanti, mentre nel frattempo la ribellione si estese a vaste zone del Paese; il dittatore allora indisse nell'autunno del [[1854]] un [[plebiscito]] per essere riconfermato alla presidenza. Benché i risultati della votazione, pubblicati il 1º febbraio [[1855]], gli furono ovviamente favorevole con largo consenso, ci furono alcuni che votarono contro di lui e si espressero a favore di Álvarez; costoro vennero dunque arrestati e Santa Anna proclamò che avrebbe continuato a governare il Paese. Quindi ricorse ad ogni mezzo per stroncare la ribellione: fucilazione dei ribelli e dei loro sostenitori, incendio e saccheggio dei villaggi che davano rifugio ai rivoltosi, confisca delle proprietà dei capi del movimento liberale. Queste misure non scoraggiarono Álvarez, che continuò a ottenere successi militari, mentre Comonfort si recò nel Stati Uniti per ottenere fondi finanziari per la ribellione. Santa Anna cercò di schiacciare militarmente l'esercito liberale, ma non ottenne risultati, tanto che la sua stessa fazione politica, considerandolo incapace di fronteggiare la situazione, lo abbandonò; di conseguenza, il dittatore messicano dovette arrendersi (14 agosto [[1855]]) e andare in esilio. Figura carismatica della rivoluzione, Álvarez, giunto nella cittadina di [[Cuernavaca]], nello Stato di [[Morelos]], redasse un proclama alla nazione in cui spiegava i motivi della rivolta e nominò un consiglio rappresentativo per scegliere il presidente ''ad interim''. Infine, con il consenso della maggioranza del gruppo dirigente rivoluzionario, il 4 ottobre [[1855]] fu nominato [[Presidente del Messico]].
 
== Presidente del Messico ==