Sayyid Qutb: differenze tra le versioni
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== Il viaggio negli Stati Uniti ==
Nel dopoguerra si occupa particolarmente di critica letteraria (che l'aveva interessato fin dagli [[anni 1930|anni trenta]] e [[1940|Quaranta]]), polemizzando tra l'altro col grande scrittore, pensatore ed educatore [[Taha Husayn|Ṭāhā Ḥusayn]],<ref>[[Gilles Kepel|G. Kepel]], ''Le Prophète et Pharaon'', Parigi, Seuil, 1993, pp. 42-43.</ref> di cui non condivideva l'approccio laico e razionale, messo in mostra fin dalla "scandalosa" sua pubblicazione nel 1926 del suo ''Fī shiʿr al-jāhilī'' (La poesia preislamica, dall'autore considerata, in base ad attenti studi filologico-letterari, ampiamente interpolata in età [[abbaside]], tanto da attirarsi le feroci polemiche di chi considerava quel suo lavoro altamente offensivo per l'orgoglio patriottardo arabo.
Visita in seguito [[San Francisco]], [[Los Angeles]], [[New York City|New York]] e altre città. Torna quindi in Egitto nell'agosto del 1950. Le speranza del ministero egiziano che Sayyid Quṭb fosse impressionato favorevolmente dallo studio della società e della cultura statunitense sono deluse. Quṭb è, sì, impressionato ma tutt'altro che in modo positivo dalla società consumistica americana e da quella che gli appare, al di là delle apparenze anche rutilanti, una perdita sostanziale di coerenza nei confronti dei principi, spesso proclamati, della religione. È indignato dalla promiscuità sessuale tra i giovani studenti e dal nascente [[movimento femminista]].<ref>''Terrore e noia'' in [[Martin Amis]], ''Le due torri'', Einaudi, 2008</ref> Durante il soggiorno negli [[Stati Uniti]] scrive il suo più importante lavoro di critica sociale e religiosa nella prospettiva islamica: ''[[al-ʿAdāla al-ijtimāʿiyya fī l-Islām]]'' (La giustizia sociale nell'[[Islam]]).
== L'adesione alla Fratellanza Musulmana ==
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