La scelta di Sophie: differenze tra le versioni
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La sua tranquilla e operosa vita di scrittore è turbata dai rapporti spesso tempestosi di altri due tra gli inquilini della casa: una coppia composta da Sophie Zawistowska, una donna polacca, immigrata dopo aver subito la terribile esperienza del [[campo di concentramento di Auschwitz]], e Nathan Landau, un intellettuale [[ebreo]], brillante, raffinato, ma con oscillazioni d'umore sconcertanti, ossessionato dall'[[olocausto]] e dalla conseguente morte di sei milioni di ebrei.
Fra i tre nasce un'amicizia profonda e Stingo è coinvolto, ed anche plagiato, da ricordi, emozioni, fobie di un mondo che non conosce mentre cresce in lui un legame amoroso che lo vincola a Sophie, anche perché, aumentando la confidenza, la donna fa a lui la fino ad allora negata confessione di tutta la sua vita. Affiora così una triste e drammatica realtà: il padre, professore all'[[università di
È una lunga confessione, che avviene a tratti, con impressionanti flashback, mentre il rapporto a tre continua, a volte tranquillo a volte tempestoso, secondo il variare degli umori di Nathan che, come viene rivelato dal fratello medico a Stingo, è affetto da [[schizofrenia paranoide]] e, per di più, tossicodipendente da [[cocaina]] e assorbito da un vortice di annientamento ("''Non lo capisci, Sophie, stiamo morendo''", aveva già precedentemente confidato all'amante).
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