Giovanni Battista De Fornari: differenze tra le versioni

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E proprio questa coincidenza, di fatto la congiura ebbe inizio a partire dai primi giorni di gennaio, creò intorno alla figura dell'ormai ex doge De Fornari una sorta di coinvolgimento in questa delicata fase storica. Ad alimentare i sospetti vi fu inoltre una forzata confessione nel [[1549]] di un certo frate Clemente dell'[[Ordine di San Francesco]] che, imprigionato per sospetti politici su ordine del governatore di [[Milano]] [[Ferrante I Gonzaga]], sotto tortura confessò una sorta di alleanza tra l'ex doge e il [[Regno di Francia]] per il dominio di Genova in caso di tumulto popolare o per la morte del principe [[Andrea Doria]].
 
La confessione fu trasmessa ben presto da Milano a Genova dove, nell'ottobre dello stesso anno, il doge [[Gaspare Grimaldi Bracelli]] decretò l'arresto di Giovanni Battista De Fornari per tradimento verso la Repubblica. Portato nel carcere di [[Palazzo Ducale (Genova)|palazzo Ducale]] fu rinchiuso assieme a Domenico Pallavicino Rocca e Paolo Cattaneo Lasagna, quest'questi ultimi considerati suoi complici. L'ex doge cercò di difendersi dall'accusa, giustificando i suoi contatti francesi per il recupero di un suo presunto credito dalla corona d'oltralpe, ma ogni spiegazione fu rigettata dal tribunale che lo rinviò al processo. I tre giudici foresti, nominati esternamente per evitare qualsiasi sentenza "di parte", ne decretarono con sentenza immediata l'allontanamento dallo stato genovese e la privazione della status di senatore e di cittadino della Repubblica. Persino la sentenza destò stupore e sospetti, soprattutto tra i tanti nemici dell'ex doge che si sarebbero aspettati per un accertato o presunto tradimento alla Repubblica una condanna a morte, tanto che fu forte il sospetto di una possibile corruzione per "ammorbidire" la sentenza. Il Senato, chiamato in causa dagli oppositori del De Fornari, non indagò (o per alcuni non volle indagare), ma "curiosamente" licenziò i tre giudici dal servire in futuro la Repubblica.
 
Dopo due mesi di prigionia, nel dicembre 1549, Giovanni Battista De Fornari partì per l'esilio ad [[Anversa]], nell'attuale [[Belgio]], dove presumibilmente morì in data sconosciuta.