R. Daneel Olivaw: differenze tra le versioni

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Nel quarto romanzo (''[[I robot e l'Impero]]'') R. Daneel è invece affiancato da un altro robot, [[R. Giskard Reventlov]], mentre cercano di fermare un complotto che mira a distruggere la potenza della Terra e dei Coloni.
 
R. Daneel torna poi nei due libri iniziali del [[ciclo della Fondazione]] nei panni di [[Eto Demerzel]], il primo ministro (ed eminenza grigia) dell'[[Imperatore]] della [[Galassia]] [[Cleon I]], nonché protettore del matematico [[Hari Seldon]], a cui darà un aiuto nella sua ricerca della [[psicostoria]], attraverso la figura di un giornalista Chetter Hummin, che altro non è se non lo stesso R. Daneel in uno dei suoi alter ego. Lo stesso Seldon (in [[Preludio alla Fondazione|''Preludio alla Fondazione'']]) nota che il nome Hummin è una storpiatura di "umano". Durante quel periodo R. Daneel ha ormai raggiunto i ventimila anni di età e si sottopone regolarmente a sostituzioni di componenti (compreso il [[cervello]] [[robot|positronico]], il cui intero contenuto viene costantemente copiato in cervelli più giovani e più sofisticati).
 
R. Daneel compare anche nell'ultimo capitolo di ''[[Fondazione e Terra]]'', dove enuncia il progetto di fondere la sua mente con quella di un essere umano [[ermafrodita]], per permettergli di sopravvivere ancora e di liberarsi da alcuni vincoli delle [[tre leggi della robotica]].
 
Riguardo il luogo di origine di R. Daneel, Asimov fornisce informazioni contraddittorie. In ''Abissi d'acciaio'' R. Daneel afferma di essere stato costruito sulla Terra. Nell'ultimo romanzo del ciclo, ''Fondazione e Terra'', dichiara invece di essere stato fabbricato sul pianeta Spaziale di [[Aurora (pianeta)|Aurora]].
 
== Capacità ==