Villaggio Potëmkin: differenze tra le versioni

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Secondo la [[leggenda]], egli li aveva fatti costruire lungo le rive del [[Dnepr]], nei territori conquistati dall'[[Impero Ottomano]], per impressionare [[Caterina II di Russia]] durante un viaggio in [[Penisola di Crimea|Crimea]] nel [[1787]]: i villaggi erano di [[cartapesta]] e c'erano [[attore|attori]] che si atteggiavano a falsi [[pastore|pastori]] e fingevano di vivere una vita facile e felice.
 
L'imperatrice fu stupita di vedere in questa [[Regione geografica|regione]] anche un [[esercito]] ben organizzato e un'intera [[flotta]] a [[Sebastopoli]]. Nel suo viaggio Caterina II era accompagnata dai numerosi ambasciatori stranieri. Uno di questi diplomatici, l'ambasciatore Helbig, è considerato l'autore della leggenda. L'episodio è narrato infatti in un suo libro-pamphlet dal titolo "Potëmkin Tavrkiceskij". Il [[pamphlet]] è stato pubblicato ad [[Amburgo]] ed ebbe una vasta diffusione innei [[OlandaPaesi Bassi]] e [[Gran Bretagna]].
 
Nel suo libro Helbig accusa il [[conte]] Potemkin di aver sottratto il [[denaro]] ricevuto per la [[provincia]] e di aver organizzato una inscenata per non farsi scoprire dall'imperatrice. In particolare avrebbe impiegato trucchi quali spostare gli stessi [[Ovis|greggi]] di [[pecora|pecore]] lungo il percorso dell'imperatrice e di aver dipinto diversi mercantili da [[nave|navi]] militari presentandoli come la flotta di [[Sebastopoli]].