Antonino Saetta: differenze tra le versioni

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==L'assassinio==
Pochi mesi dopo la conclusione di tale processo, e pochi giorni dopo il deposito della motivazione della sentenza che aveva condannato all'ergastolo gli imputati, Saetta fu assassinato, insieme con il figlio Stefano, il 25 settembre 1988, sulla strada [[Agrigento ]]- [[Caltanissetta]], di ritorno a [[Palermo]], dopo avere assistito, a [[Canicattì,]] al battesimo di un nipotino. Si è detto talvolta, erroneamente, che Stefano fosse disabile, paralitico o handicappato grave. Non è così: al momento della morte, era un giovane di sana costituzione fisica e praticava degli sport (soprattutto, era un ottimo nuotatore).
 
Egli aveva però sofferto, in età adolescenziale, e per diversi anni successivamente, di disturbi psichiatrici di una certa gravità, che lo constrinsero ad abbandonare gli studi.
Si è detto talvolta, erroneamente, che Stefano fosse disabile, paralitico o handicappato grave. Non è così: al momento della morte, era un giovane di sana costituzione fisica e praticava degli sport (soprattutto, era un ottimo nuotatore). Egli aveva però sofferto, in età adolescenziale e per diversi anni successivamente, di disturbi psichiatrici di una certa gravità, che lo costrinsero ad abbandonare gli studi. In relazione a tali disturbi gli era stata riconosciuta l'invalidità civile. Negli ultimi anni prima della morte, Stefano, tuttavia, non aveva subito ricadute e appariva sostanzialmente guarito. Il rinvenimento del tesserino di invalidità tra i suoi documenti indusse taluni frettolosi cronisti in detto errore, alla cui diffusione contribuì poi un film, (''[[Il giudice ragazzino|Il Giudice Ragazzino]])'', considerato, dai familiari Saetta, anch'esso piuttosto frettoloso e superficiale, e molto lontano dal vero anche nella rappresentazione del magistrato Antonino Saetta, oltre che di Stefano.<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/09/27/due-delitti-annunciati.html|titolo=Due delitti annunciati|editore=repubblica.it}}</ref><ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/09/27/la-piovra-alza-il-tiro-vuol-bloccare.html|titolo=La Piovra alza il tiro, vuol bloccare i processi|editore=repubblica.it}}</ref><ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/09/27/ultimo-massacro-firmato-mafia.html|titolo=L'ultimo massacro firmato mafia|editore=repubblica.it}}</ref><ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/09/27/aveva-condannato-killer-di-basile-rocco-chinnici.html|titolo=Aveva condannato i killer di Basile e Rocco Chinnici|editore=repubblica.it}}</ref><ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/09/28/giustizia-per-un-popolo-di-onesti.html|titolo=Giustizia per un popolo di onesti|editore=repubblica.it}}</ref>
In relazione a tali disturbi gli era stata riconosciuta l'invalidità civile. Negli ultimi anni prima della morte, Stefano, tuttavia, non aveva subito ricadute e appariva sostanzialmente guarito.
Il rinvenimento del tesserino di invalidità tra i suoi documenti indusse taluni frettolosi cronisti in detto errore, alla cui diffusione contribuì poi un film ([[Il giudice ragazzino|Il Giudice Ragazzino]]) considerato, dai familiari Saetta, anch'esso piuttosto frettoloso e superficiale, e molto lontano dal vero anche nella rappresentazione del magistrato Antonino Saetta, oltre che di Stefano.<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/09/27/due-delitti-annunciati.html|titolo=Due delitti annunciati}}</ref><ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/09/27/la-piovra-alza-il-tiro-vuol-bloccare.html|titolo=La Piovra alza il tiro, vuol bloccare i processi}}</ref><ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/09/27/ultimo-massacro-firmato-mafia.html|titolo=L'ultimo massacro firmato mafia}}</ref><ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1988/09/27/aveva-condannato-killer-di-basile-rocco-chinnici.html|titolo=Aveva condannato i killer di Basile e Rocco Chinnici
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Antonino Saetta è ricordato ogni anno il 21 marzo nella Giornata della Memoria e dell'Impegno di [[Libera]], la rete di associazioni contro le mafie, che in questa data legge il lungo elenco dei nomi delle vittime di mafia e fenomeni mafiosi.