Gisulfo II di Salerno: differenze tra le versioni

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Gisulfo si rifugiò a Capua, dove cercò senza alcun successo di spingere Riccardo alla guerra contro Roberto. Il principe spodestato cercò allora riparo a Roma, dove comunicò al pontefice la rovina di Salerno. A questo punto le cronache ufficiali perdono di vista la sua sorte, ricordando solo che tra il [[1088]] e il [[1089]] gli fu attribuito il titolo di duca di Amalfi.
 
Sulla sua fine, però, sono state reperite nel secolo scorso alcune informazioni grazie ai documenti conservati presso la [[Abbazia territoriale Santissima Trinità di Cava de' Tirreni|badia di Cava de' Tirreni]]: da questi si scopre che la sorella Gaitelgrima, rimasta vedova del principe [[Giordano I di Capua]], aveva sposato Alfredo, [[conte di [[Sarno]], prendendo dimora in questo castello. Morto anche Alfredo, Gaitelgrima, [[Contea di Sarno|contessa di Sarno]], accolse nella sua fortezza il fratello esiliato, offrendogli cure e protezione.
 
Gisulfo II, ultimo principe longobardo di Salerno, morì dunque a Sarno tra il [[1090]] e il [[1091]] e fu sepolto nel castello di Gaitelgrima. La data di morte la si desume dal fatto che, come ha rivelato di recente un documento, nel [[1091]] Gaitelgrima elargì doni alla [[Badia di Cava|Badia di Cava dei Tirreni]] per suffragare l'anima del fratello.