La cavalla storna: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
il testo è già presente in wikisource
PASCOLI
Riga 17:
{{interprogetto|testo=Canti di Castelvecchio/Canti di Castelvecchio/La cavalla storna|testo_preposizione=de|etichetta=''La cavalla storna''}}
 
ECCO LA POESIA DI GIOVANNI PASCOLI
 
'''Nella Torre il silenzio era già alto.''' '''Sussurravano i pioppi del Rio Salto.<br>
 
I cavalli normanni alle lor poste <br>
{{Portale|letteratura}}
frangean la biada con rumor di croste.<br>
Là in fondo la cavalla era, selvaggia, <br>
nata tra i pini su la salsa spiaggia;<br>
che nelle froge avea del mar gli spruzzi<br>
ancora, e gli urli negli orecchi aguzzi.<br>
Con su la greppia un gomito, da essa<br>
era mia madre; e le dicea sommessa:<br>
« O cavallina, cavallina storna, <br>
che portavi colui che non ritorna;<br>
tu capivi il suo cenno ed il suo detto! <br>
Egli ha lasciato un figlio giovinetto;<br>
il primo d'otto tra miei figli e figlie; <br>
e la sua mano non tocco' mai briglie.<br>
Tu che ti senti ai fianchi l'uragano,<br>
tu dai retta alla sua piccola mano.<br>
Tu c'hai nel cuore la marina brulla,<br>
tu dai retta alla sua voce fanciulla». <br>
La cavalla volgea la scarna testa <br>
verso mia madre, che dicea più mesta:<br>
« O cavallina, cavallina storna, <br>
che portavi colui che non ritorna;<br>
lo so, lo so, che tu l'amavi forte! <br>
Con lui c'eri tu sola e la sua morte<br>
O nata in selve tra l'ondate e il vento,<br>
tu tenesti nel cuore il tuo spavento;<br>
sentendo lasso nella bocca il morso,<br>
nel cuor veloce tu premesti il corso: <br>
adagio seguitasti la tua via, <br>
perché facesse in pace l'agonia . . . »<br>
La scarna lunga testa era daccanto <br>
al dolce viso di mia madre in pianto.<br>
«O cavallina, cavallina storna, <br>
che portavi colui che non ritorna;<br>
oh! due parole egli dove' pur dire!<br>
E tu capisci, ma non sai ridire.<br>
Tu con le briglie sciolte tra le zampe,<br>
con dentro gli occhi il fuoco delle vampe, <br>
con negli orecchi l'eco degli scoppi, <br>
seguitasti la via tra gli alti pioppi:<br>
lo riportavi tra il morir del sole, <br>
perché udissimo noi le sue parole».<br>
Stava attenta la lunga testa fiera. <br>
Mia madre l'abbraccio' su la criniera.<br>
« O cavallina, cavallina storna,<br>
portavi a casa sua chi non ritorna!<br>
a me, chi non ritornerà più mai!<br>
Tu fosti buona . . . Ma parlar non sai!<br>
Tu non sai, poverina; altri non osa. <br>
Oh! ma tu devi dirmi una una cosa! <br>
Tu l'hai veduto l'uomo che l'uccise: <br>
esso t'è qui nelle pupille fise. <br>
Chi fu? Chi è? Ti voglio dire un nome.<br>
E tu fa cenno. Dio t'insegni, come».<br>
Ora, i cavalli non frangean la biada:<br>
dormian sognando il bianco della strada.<br>
La paglia non battean con l'unghie vuote:<br>
dormian sognando il rullo delle ruote.<br>
Mia madre alzò nel gran silenzio un dito: <br>
disse un nome . . . Sonò alto un nitrito.''' {{Portale|letteratura}}
 
[[Categoria:Opere di Giovanni Pascoli]]