Assedio di Atene (87 a.C.): differenze tra le versioni

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|Esito = Vittoria romana
|Schieramento1 = [[File:Vexilloid of the Roman Empire.svg|25px]] [[Repubblica romana]]
|Schieramento2 = [[File:Hoplite helmet.svg|25px]] [[Regno del Ponto]] <br />[[File:Hoplite helmet.svg|25px]] [[Ateniesi]]
|Comandante1 = [[File:Sulla Glyptothek Munich 309 white bkg.jpg|20px]] [[Lucio Cornelio Silla]]<ref name="AppianoMitridatiche22"/><br />[[File:Vexilloid of the Roman Empire.svg|20px]] [[Lucio Licinio Lucullo]]<ref name="AppianoMitridatiche33"/><br />[[File:Vexilloid of the Roman Empire.svg|20px]] [[Gaio Scribonio Curione (console 76 a.C.)|Gaio Scribonio Curione]]<ref name="PlutarcoSilla14.7"/>
|Comandante2 = [[File:Hoplite helmet.svg|20px]] [[Archelao (generale)|Archelao]]<br />[[File:Hoplite helmet.svg|20px]] [[Aristione]]
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|Effettivi2 =
|Perdite1 =
|Perdite2 =200.000 morti <br /> quasi 200.000 fatti prigionieri<ref name="VelleioII,23.3">[[Velleio Patercolo]], ''Historiae Romanae ad M. Vinicium libri duo'', II, 23.3.</ref>
|Perdite3 =
|Note =
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L<nowiki>'</nowiki>'''assedio di Atene dell'[[87 a.C.]]''' vide le forze della [[Repubblica romana]] assediare<ref>[[Plutarco]], ''Vita di Silla'', 12.1.</ref> e poi occupare dopo numerosi mesi di assedio la città (simbolo della grecità) ed il vicino porto del [[Pireo]], che era difesa dalle truppe congiunte di [[Mitridate VI del Ponto]] e quelle degli [[Ateniesi]] del [[tiranno|tiranno greco]] [[Aristione]].<ref name="VelleioII,23.3"/><ref name="LivioPeriochae81.1">[[Tito Livio|Livio]], ''Periochae [[ab Urbe condita libri]]'', 81.1.</ref><ref name="FloroI,40.10">[[Floro]], ''Compendio di Tito Livio'', I, 40.10.</ref>
 
== Contesto storico ==
{{Vedi anche|Prima guerra mitridatica}}
 
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E mentre [[Lucio Cornelio Silla|Silla]] stava ancora addestrando ed arruolando l'esercito, per recarsi in Oriente a combattere [[Mitridate VI]], [[Gaio Mario]], avendo ancora l'ambizione di essere lui a guidare l'esercito romano contro il re del Ponto, era riuscito a convincere il tribuno [[Publio Sulpicio Rufo]] a convocare una seduta straordinaria del Senato per annullare la precedente decisione di affidare il comando a Silla. Quest'ultimo, appresa la notizia, prese una decisione grave e senza precedenti: scelse le 6 legioni a lui più fedeli e, alla loro testa, si diresse verso Roma stessa. Nessun generale, in precedenza, aveva mai osato violare con l'esercito il perimetro della città (il cosiddetto [[pomerio]]). Egli, dopo avere preso opportuni provvedimenti compiendo una prima strage dei suoi oppositori, tornò a [[Capua]], pronto ad imbarcarsi con l'esercito per l'imminente campagna militare e passò quindi in Grecia con 5 legioni.
 
=== Antefatto ===
{{Vedi anche|battaglia di Cheronea (87 a.C.)}}
 
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{{Citazione|[Bruttio Sura], affrontò Archelao, che dilagava attraverso la Macedonia come un torrente in piena, con il massimo vigore. Disputarono [[battaglia di Cheronea (87 a.C.)|tre battaglie nei pressi di Cheronea]]. Archelao fu sconfitto e costretto a ripiegare vero il mare. Poi [[Lucio Licinio Lucullo]] gli ordinò di rientrare nella sua provincia [di Macedonia], poiché stava giungendo [[Lucio Cornelio Silla]], e di lasciare allo stesso la condotta della guerra, secondo quanto stabilito nel ''[[Senatus consultum]]''.|[[Plutarco]], ''Vita di Silla'', 11.4-5.}}
 
== Assedio ==
{{Vedi anche|Assedio (storia romana)}}
{{Armi d'assedio romane}}
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Silla, dopo essere sbarcato in Grecia, non appena ebbe rifocillato le truppe, mosse in direzione di Archelao, pronto ad attaccarlo.<ref name="AppianoMitridatiche30">[[Appiano di Alessandria|Appiano]], ''Guerre mitridatiche'', 30.</ref> L'obiettivo rimaneva [[Atene]], che poco dopo fu assediata. Si racconta che appena giunto in prossimità della città, divise l'armata in due parti: con una si diresse ad assediare [[Aristione]] ad Atene, con l'altre, da lui personalmente diretta, decise di attaccare il Pireo, dove [[Archelao (generale)|Archelao]] si era rifugiato. L'altezza delle mura qui era di circa venti metri, costruite con grandi pietre quadrate al tempo di [[Pericle]], durante la [[guerra del Peloponneso]]. Silla sapeva che una vittoria sul Pireo avrebbe gettato nello sconforto la vicina Atene ed il resto della Grecia.<ref name="AppianoMitridatiche30"/>
 
=== Piani iniziali d'assedio ===
Sebbene l'altezza delle mura fosse notevole, Silla cominciò ad assaltarle solo con delle scale, ma ricevette più danni di quanti ne avesse lui stesso procurati. Decise così di ritirarsi esausto presso [[Eleusi]] e [[Megara (Attica)|Megara]], dove cominciò a costruire una serie incredibile di [[Macchine d'assedio (storia romana)|macchine d'assedio]] per un nuovo attacco al Pireo, rifornendosi dalla stessa Tebe. Silla poi abbatté il boschetto che si trovava lì vicino, nei pressi dell'Accademia (la scuola di [[Platone]]), con cui costruì le più grandi delle sue macchine da guerra.<ref>[[Plutarco]], ''Vita di Silla'', 12.3.</ref> Per la guerra poi gli occorreva anche molto denaro:
{{Citazione|Non esitò a mettere mano ai tesori dell'[[Ellade]], sia quello di [[Epidauro]], sia quello di [[Olimpia]], mandando a prelevare le offerte più belle e preziose che lì si trovavano. Scrisse pure al concilio degli Anfizioni a [[Delfi]], sostenendo che era meglio inviare a lui i tesori del dio, poiché lo stesso [proconsole romano] li avrebbe tenuti in modo più sicuro, o, se li avesse utilizzati, poi li avrebbe restituiti. E mandò Cafi, nativo della [[Focide (regione)|Focide]], uno dei suoi amici, con l'ordine di pesare ogni oggetto. Cafi, giunto a Delfi, era restio a toccare gli oggetti sacri, e versando molte lacrime, alla presenza degli Anfizioni, per lo stato in cui si trovava. E quando alcuni di loro dichiararono di aver sentito il dio che suonava la lira all'interno santuario, e Cafi, o perché ci credette, o perché voleva incutere in Silla un timore superstizioso, glielo mandò a dire, Silla rispose scherzosamente, esprimendo il suo stupore che Cafi non avesse capito che il canto fosse un segno di gioia, non di rabbia, e che i suoi ordini erano pertanto di prendere [tutti i doni] con coraggio, assicurando che il dio era felice e pronto a dare.|[[Plutarco]], ''Vita di Silla'', 12.3-5.}}
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{{Citazione|Quando le [[rampa d'assedio|rampe]] cominciarono a crescere, [[Archelao (generale)|Archelao]] eresse delle [[torre|torri]] a quelle contrapposte, e pose la maggior quantità possibile di [[Artiglieria (storia romana)|artiglieria]] su di loro. Mandò a chiamare dei rinforzi a Calcide e verso altre isole, armò i suoi rematori, perché egli stesso si sentiva in pericolo estremo. E se il suo esercito era stato fin dall'inizio superiore nel numero a quello di Silla, ora lo era diventato molto di più, grazie a questi rinforzi. Poi lanciò un attacco nel bel mezzo della notte con [l'aiuto di sole] torce e riuscì a distruggere con il fuoco una delle [[testuggine (arma)|testuggini]] ed un'altra [[Macchine d'assedio (storia romana)|macchina d'assedio]] a fianco di essa, ma Silla riuscì a ricostruirle in soli dieci giorni, rimettendole al posto di quelle precedenti. Contro queste nuove macchine, Archelao pose una torre a protezione di quel tratto di [[mura (architettura)|mura]].|[[Appiano di Alessandria|Appiano]], ''Guerre mitridatiche'', 31.}}
 
=== Nuovi rinforzi giungono in aiuto delle truppe mitridatiche ===
Archelao poco dopo, ricevette da Mitridate, via mare, un nuovo esercito sotto il comando di un certo [[Dromicete]]. Forte di questi rinforzi, il generale pontico decise di scatenare una nuova battaglia. Distribuì arcieri e frombolieri tra di loro, li inviò sotto le mura in modo che le guardie sopra potessero raggiungere il nemico con i loro dardi. Altri erano dietro le porte delle mura, pronti ad effettuare ogni tipo di sortita. La battaglia infuriò poco dopo e rimase incerta a lungo. Poi i greco-pontici cominciarono a cedere, ma Archelao li radunò e li riportò indietro, tanto che i Romani cominciarono loro stessi ad essere messi in fuga poco dopo, fino a quando [[Lucio Licinio Murena]] non riuscì anch'egli a radunarli e contrattaccare. Proprio in quel momento un'altra legione, insieme ad alcuni soldati che erano stati messi in fuga in precedenza, si gettò nella mischia in corso, riuscendo ad uccidere con una nuova "carica" circa 2.000 soldati della coalizione di Mitridate e costringendo gli altri a rifugiarsi all'interno delle mura. Archelao che era rimasto fuori, fu costretto ad essere tirato sulle mura con delle funi. In considerazione del comportamento coraggioso delle sue truppe, Silla rimosse ogni simbolo di disonore da coloro che in precedenza si erano comportati da vigliacchi, al contrario distribuì grandi [[Ricompense militari romane|onorificenze e premi]] a tutti gli altri.<ref name="AppianoMitridatiche32">[[Appiano di Alessandria|Appiano]], ''Guerre mitridatiche'', 32.</ref>
 
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{{Citazione|Archelao, costruita un'altra grande torre sulla parete di fronte alla [[torre d'assedio|torre romana]], lanciò [i suoi] all'assalto l'una verso l'altra, scaricando ogni tipo di proiettile continuamente, fino a quando Silla, grazie alle proprie catapulte, ognuna delle quali poteva lanciare una ventina delle più grosse palle di piombo, uccise un grande numero di nemici e scosse la torre di Archelao così tanto che quest'ultimo fu costretto per la paura che venisse distrutta, a precipitarsi giù dalla torre.|[[Appiano di Alessandria|Appiano]], ''Guerre mitridatiche'', 34.}}
 
=== Inizia la carestia per Atene ed il Pireo ===
[[File:Illustrerad Verldshistoria band I karta 5.jpg|thumb|upright=1.4|La città di [[Atene]] con l'[[acropoli di Atene|Acropoli]], e le mura che la collegavano al vicino [[Pireo]].]]
 
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La lotta continuò in una costante carneficina da entrambe le parti, fino a quando Silla, avendo notato che le truppe greco-pontiche si stavano ritirando, condusse l'[[esercito romano|armata romana]] all'attacco, sospinse il nemico all'interno del [[Pireo]] verso la fine della giornata di combattimento. Archelao, quella notte stessa, riuscì a riparare il danno della parete crollata, modificando le fortificazioni in modo da costruirle a forma di "[[mezzaluna (araldica)|mezzaluna]]". Il giorno seguente Silla tentò un nuovo attaccò al tratto di mura ormai danneggiato, con l'intero esercito, ritenendo di poterlo assaltare facilmente, ma poiché si trovò incuneato in uno spazio troppo stretto per combattere, bombardato da ogni parte da dardi e frecce dall'alto, sia lungo il fronte d'attacco sia sui lati, per la particolare forma delle fortificazioni a forma di "mezzaluna", preferì ritirarsi. Decise quindi di modificare i suoi piani d'assedio, evitando nuovi assalti, al contrario, usando una tattica "attendistica", che prevedeva di costruire una serie di fortificazioni intorno al [[Pireo|porto di Atene]] in modo da ottenere un vero e proprio blocco per ridurla definitivamente in carestia.<ref name="AppianoMitridatiche37">[[Appiano di Alessandria|Appiano]], ''Guerre mitridatiche'', 37.</ref>
 
=== Caduta di Atene: 1º marzo dell'86 a.C. ===
[[File:Illustrerad Verldshistoria band I Ill 071.jpg|thumb|upright=1.8|left|Ricostruzione dell'antica [[acropoli di Atene]], ultimo baluardo della resistenza del tiranno ateniese [[Aristione]].]]
 
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Questo fu il risultato finale degli orrori che si compì ad Atene. Silla pose, quindi, una serie di posti di guardia intorno all'Acropoli sotto il comando di un certo [[Gaio Scribonio Curione (console 76 a.C.)|Curione]], costringendo più tardi lo stesso Aristione e le poche milizie a sua disposizione ad arrendersi per fame.<ref name="PlutarcoSilla14.7"/> Il generale romano, infine, stabilì la pena di morte per il tiranno greco e per tutti quelli che, avendone l'autorità o lo ''status'' di [[cittadinanza romana|cittadino romano]], si erano ribellati alle leggi provinciali romane. Silla al contrario perdonò tutti loro a cui le leggi romane, in precedenza, non erano state applicate. Chiese poi come risarcimento del danno di guerra, circa venti chili di oro e 600 libbre d'argento, prelevandole dal tesoro dell'Acropoli.<ref name="AppianoMitridatiche39">[[Appiano di Alessandria|Appiano]], ''Guerre mitridatiche'', 39.</ref>
 
=== Abbandono e distruzione del Pireo ===
[[File:Atene assedio Silla 87-86aC.png|thumb|upright=1.4|Le fasi finali dell'[[Assedio (storia romana)|assedio di Atene]].]]
 
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Caduta Atene il 1º marzo dell'[[86 a.C.]],<ref name="AppianoMitridatiche38"/><ref name="PlutarcoSilla16">[[Plutarco]], ''Vita di Silla'', 16.</ref> il generale romano ottenne una prima vittoria campale nella [[battaglia di Cheronea (86 a.C.)|battaglia di Cheronea]], dove secondo [[Tito Livio]] caddero ben 100.000 armati del [[regno del Ponto]] (primavera),<ref name="LivioPeriochae82.1">[[Tito Livio|Livio]], ''Periochae [[ab Urbe condita libri]]'', 82.1.</ref> e subito dopo ad [[battaglia di Orcomeno|Orcomeno]], dove annientò l'esercito del re.<ref name="LivioPeriochae82.2">[[Tito Livio|Livio]], ''Periochae [[ab Urbe condita libri]]'', 82.2.</ref>
 
== Note ==
{{references|2}}
 
== Bibliografia ==
;Fonti primarie:
* [[Appiano di Alessandria|Appiano]], ''guerre mitridatiche'' ([http://www.livius.org/ap-ark/appian/appian_mithridatic_00.html QUI la versione inglese]).
* [[Floro]], ''Compendio di Tito Livio'', I.
* [[Tito Livio|Livio]], ''Periochae [[ab Urbe condita libri]]'', [http://www.thelatinlibrary.com/livy/liv.per.shtml QUI la versione latina].
* [[Plutarco]], ''Vita di Silla'', [http://penelope.uchicago.edu/Thayer/E/Roman/Texts/Plutarch/Lives/Sulla*.html QUI la versione inglese].
* [[Velleio Patercolo]], ''Historiae Romanae ad M. Vinicium libri duo'', II.
 
;Fonti storiografiche moderne:
* [[Giuseppe Antonelli (giornalista)|G.Antonelli]], ''Mitridate, il nemico mortale di Roma'', in ''Il Giornale - Biblioteca storica'', n.49, Milano 1992.
* [[Giovanni Brizzi|G.Brizzi]], ''Storia di Roma. 1. Dalle origini ad Azio'', Bologna 1997.
* [[André Piganiol|A.Piganiol]], ''Le conquiste dei Romani'', Milano 1989.
 
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