Città metropolitana: differenze tra le versioni

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== Nelle regioni a statuto speciale ==
 
Oltre alle disposizioni riguardanti i territori delle regioni a statuto ordinario, è previsto che nelle regioni a statuto speciale si possano istituire città metropolitane «in armonia coi rispettivi statuti speciali e nel rispetto della loro autonomia organizzativa […] nei rispettivi capoluoghi di regione nonché nelle province già all’uopo individuate come aree metropolitane dalle rispettive leggi regionali».<ref>Art.2 comma 1 del ddl "Delrio"</ref> Tra le regioni a statuto speciale, il [[Friuli-Venezia Giulia]], la [[Sardegna]] e la [[Sicilia]] hanno avviato diversi processi normativi volti all’istituzione delle città metropolitane. La Regione Friuli-Venezia Giulia, con la legge regionale 10/[[1988]], aveva avviato un processo normativo inserendo un articolo riguardante “disposizioni particolari per l’area metropolitana di [[Trieste]]”. Le disposizioni in questione sono state abrogate con la legge regionale 1/[[2006]] che ha contestualmente inserito la possibilità di istituire città metropolitane nella regione, riconoscendo il potere di iniziativa ai comuni capoluogo.
 
dalle rispettive leggi regionali».<ref>Art.2 comma 1 del ddl "Delrio"</ref> Tra le regioni a statuto speciale, il [[Friuli-Venezia Giulia]], la [[Sardegna]] e la [[Sicilia]] hanno avviato diversi processi normativi volti all’istituzione delle città metropolitane. La Regione Friuli-Venezia Giulia, con la legge regionale 10/[[1988]], aveva avviato un processo normativo inserendo un articolo riguardante “disposizioni particolari per l’area metropolitana di [[Trieste]]”. Le disposizioni in questione sono state abrogate con la legge regionale 1/[[2006]] che ha contestualmente inserito la possibilità di istituire città metropolitane nella regione, riconoscendo il potere di iniziativa ai comuni capoluogo.
In Sardegna la discussione relativa alle città metropolitane è stata avviata con la legge regionale 4/[[1997]] che prevedeva la possibilità di istituire la città metropolitana di [[Cagliari]]. Le disposizioni presenti nella legge sono rimaste lettera morta anche se attualmente il dibattito sul tema è tornato ad assumere un certo rilievo.
La Sicilia è la regione, tra quelle a statuto speciale, in cui si è posta maggiore attenzione al tema delle città metropolitane.
 
Il primo intervento mirato all’istituzione di città metropolitane nel territorio siciliano risale al [[1986]] con la legge n.9. Successivamente, il 10 agosto [[1995]], un decreto del presidente della regione individuava i confini delle città metropolitane di [[Messina]] (51 comuni), [[Catania]] (27 comuni) e [[Palermo]] (27 comuni). Anche questo decreto non ha trovato attuazione e il processo di riforma è tornato ad avere una certa vitalità solo nel settembre 2013, quando la giunta regionale ha redatto un disegno di legge (deliberazioni 313 e 354) volto all’istituzione delle città metropolitane nei tre capoluoghi suddetti, con una drastica riduzione del numero di comuni coinvolti (14 a Messina, 10 a Catania e 21 a
Palermo). Il testo è in fase di discussione all'[[Assemblea regionale siciliana]].