Giovanni Colacicchi: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→Collegamenti esterni: Bot: +controllo di autorità |
Sezione Voci correlate eliminata. Correlazioni troppo vaghe. |
||
Riga 37:
Dal viaggio in [[Sud Africa]] il pittore fece numerosi paesaggi, tra cui i più famosi "Il faro di Monille Point" (1935) e "Gli esuli" (1935-1936), che testimoniano lo stato d’animo dell’artista, che contrapponeva i paesaggi straordinari naturali d’Africa, con l’inquietudine sentimentale della perdita, sia dell’amore che del suo paese natale. Ritornato in [[Italia]], fu grazie all’amicizia instaurata col pittore [[Renato Guttuso]], che iniziò a produrre opere di natura morta, che ritraevano oggetti personali quotidiani e provenienti dai suoi viaggi, di grande valore sentimentale per l’artista come a volerli immortalare nella sua memoria, attraverso la sua arte.
Per Colacicchi la pittura e la scultura sono “''arti essenzialmente figurative con una funzione insostituibile e sociale, perché soltanto in questo modo possono più naturalmente esprimere umane idee, e aspirazioni, e spirituali pensieri''”.
== Bibliografia ==
|