Pergamo: differenze tra le versioni

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Con il successore [[Attalo I]] (241-197 a.C.) la città esercitò la sua egemonia su gran parte dell’Asia Minore occidentale. Il sovrano rifiutò di pagare il tributo ai [[Galati]], tribù celta stanziatasi nell'area dell'Asia Minore che aveva fondato il [[regno della Galazia]], alleati di [[Antioco III]] seleucide. Questi mossero guerra ai pergameni, ma furono sconfitti nel 240 a.C. a Misia presso le fonti del [[Caico]] assieme alle truppe di Antioco. Fu proprio in seguito a questa vittoria che Attalo I si arrogò il titolo di re. Pergamo riuscì così ad annettersi molti territori seleucidi dell’Asia Minore. Ma è nel 232 a.C. con la vittoria sui [[Tolistoboi]], altra [[tribù celtica]] della Galazia, preso il [[tempio di Afrodite]] della città di Pergamo che il re Attalo I libera le sue terre dalle incursioni celtiche. Seguirono altre guerre con seleucidi, con alterne fortune. La svolta fondamentale del regno di Pergamo fu nel 205 a.C. quando venne stipulata un'alleanza con i romani, ai quali rimasero fedeli durante le prime due guerre macedoniche; grazie a quest'alleanza la città conobbe una notevole fioritura.
 
Con [[Eumene II]] (197-159 a.C.), figlio e successore di Attalo I, il regno ebbe un’ulteriore espansione. Il re protesse le arti e la cultura, fondando la [[biblioteca di Pergamo]] ed erigendo il famoso [[Altare di Zeus]]. Eumene II contribuisce a far scatenare la guerra tra Roma e Antioco III (durante la quale Pergamo viene attaccata da Seleuco IV, figlio di Antioco III, 198 a.C.). L'alleanza coi romani in questa guerra gli procura numerosi possessi territoriali in Anatolia, strappati al dominio Seleucide. Con Eumene II Pergamo diviene uno dei regni più potenti dell'Asia Minore (pur se attentamente controllato dal Senato romano), infatti divenne una grande potenza soltanto dopo il ''diktat ''di pace romano di Apamea (188 a.C.) stipulato tra la repubblica romana e Antioco III, che comportò il passaggio dei territori all'ovest del Tauro a Pergamo. Numerosi sono i decreti di Roma che difendono l'alleata Pergamo ("I Romani ordinarono ad Antioco di non aggredire l'Egitto, e a Filippo di non commettere ingiustizie nei confronti dei Rodii, degli Ateniesi, di Attalo o di nessun altro amico dei romani" <ref>{{Cita libro|autore = Appiano|titolo = Libro Macedonico 4, 2-3|anno = |editore = |città = }}</ref>). Tra il 187-183 Eumene entra in guerra con il re di Bitinia, perdendo così i territori ottenuti con la pace di Apamea.
 
Con [[Attalo II]] (159-138 a.C.), fratello di Eumene II e [[tutore (diritto)|tutore]] di Attalo III (il figlio minorenne di Attalo I), ma di fatto re di Pergamo, il regno consolidò l’alleanza con i romani combattendo contro altri dinasti ellenistici e contenendo l'aggressività del regno di Bitinia.
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La città bassa, con una spaziosa agorà contornata da un colonnato a due piani, costituisce il centro commerciale.
 
Nel complesso questa città, costruita per rivaleggiare con Atene e in cui trovano espressione tante ispirazioni nuove, rappresenta un mirabile successo. Questo successo si spiega grazie alle molteplici attività di cui Pergamo è diventata il centro. Non è solo il commercio a rendere conto dello sviluppo, essendo situata troppo in disparte rispetto alle grandi vie verso l'Asia. Tuttavia è il centro di un ricco territorio agrario (grano, olivi, vigneti), vi si prstica un allevamento scientifico con selezione delle razze e un 'industria specializzata: profumi, tessuti pregiati, pergamena (come ricorda il nome stesso della città). Inoltre è la capitale di uno Stato che, senza essere uno dei più grandi regni, è certamente uno dei meglio amministrati e dei più ricchi.
 
L'ambizione dei regnanti è di fare di Pergamo l'Atene del mondo ellenistico. La sua biblioteca fa concorrenza a quella di Alessandria; il palazzo reale racchiude un vero e proprio museo di cultura, nel quale nasce la critica d'arte. Numerosi investimenti furono fatti per gli edifici pubblici (finalizzati alla celebrazione della dinastia) che fecero di Pergamo una delle capitali artistiche del mondo ellenistico. In più vi si trova una notevole scuola di retorica e un 'officina di scultura con artisti protetti dai sovrani. Grazie a questa scuola Pergamo diviene il principale centro dell'arte drammatica. Plinio il Vecchio dice che proprio grazie all'arte di Pergamo i Romani "cominciarono ad amare e non più soltanto ad ammirare le meraviglie straniere."<ref>{{Cita libro|autore = Plinio il Vecchio|titolo = 33, 149|anno = |editore = |città = }}</ref>
 
La gloria di Pergamo viene citata anche da Strabone, che riconosce in Eumene II e in Attalo II i principali fondatori della grandezza di Pergamo: "Anche costui (Eumene II) si unì con i Romani a guerreggiare contro Antioco il Grande e contro Perseo, e ne ebbe in ricompensa tutto il paese a di qua del Tauro, che era stato soggetto ad Antioco. prima di ciò i luoghi dipendenti da Pergamo erano pochi, estendendosi solo fino al mare, verso il golfo Elaitico e Adramitteno. Questo Eumene ampliò la città di Pergamo, vi piantò il bosco attorno al Niceforio ; l'altro re (Attalo II), per amore di gloria, vi eresse monumenti e biblioteche, e tutto, insomma, procedette da lui quell'insediamento di Pergamo così grande che sussiste tutt'ora."<ref>{{Cita libro|autore = Strabone|titolo = XXXIII, 4-2|anno = |editore = |città = }}</ref>