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=== La nascita delle unità speciali d'assalto ===
Durante il primo inverno di guerra di trincea, gli attaccanti si trovarono a competere con linee difensive che ogni giorno divenivano sempre più solide. Una seconda trincea e spesso anche una terza vennero scavate dietro la prima linea, collegate tra di esse da una rete di trincee di comunicazione. Dietro la prima rete furono costruite opere di difesa aggiuntive – [[Casamatta|
Contemporaneamente, la completa conversione alla tattica boera, l'uso di [[Mina terrestre|mine]], trincee di avvicinamento, obici leggeri e [[mortaio|mortai]] da trincea fornirono alla fanteria tedesca i mezzi per attraversare la terra di nessuno senza subire le importanti perdite che avevano dovuto sostenere a Ypres. Alla fine dell'inverno 1914-1915 quando la fanteria tedesca attaccava in occidente con obiettivi limitati riusciva sempre a raggiungere la trincea nemica. Sgomberarla restava però un problema: fino a quando si affidavano a fucili e baionette, i tedeschi non erano più forti di altri difensori armati in modo analogo<ref name=Gudmundsson133/>.
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[[File:StB5 – Sturm-Pionier.jpg|thumb|left|upright|Immagine di un [[pioniere (militare)|pioniere]] dello Sturm-Bataillon 5 Rohr.]]
Nell'agosto 1915 Calsow fu sostituito dal capitano [[Willy Rohr]], un militare di carriera di 37 anni proveniente dal prestigioso battaglione ''Garde-Schutzen'' (fucilieri della Guardia)<ref name=Drury10>{{cita|Drury|p. 10}}.</ref>. Il generale [[Hans Emil Alexander Gaede]], comandante dell'''Armee-Abteilung Gaede''{{#tag:ref|Una ''Armee-Abteilung'' era un gruppo di divisioni distaccato da un'armata per compiere una missione separata. I distaccamenti di Gaede e di [[Ludwig von Falkenhausen]] (''Armee-Abteilung Falkenhausen'') erano stati formati alla fine di settembre 1914 per difendere l'Alsazia dopo il trasferimento della sesta e settima armata|group=N}} alla quale il Distaccamento d'assalto venne aggregato in agosto, diede a Rohr completa autonomia per quanto riguardava l'addestramento della sua unità<ref name=Gudmundsson138/>.
Appena assunto il comando, Rohr cercò un sostituto per il cannone da 3,7 cm e dopo varie sperimentazioni il miglior pezzo per garantire il fuoco diretto a breve gittata si rivelò il cannone da fortezza russo di [[preda bellica]] [[Putilov 76,2 mm M. 1910]], che venne modificato per renderlo più leggero e pratico nel trasporto. Il cannone da 76,2 mm (ribattezzato dai tedeschi [[7,62 cm Infanteriegeschütz L/16,5|7,62 cm Infanteriegeschütz]]) permise al capitano Rohr di realizzare lo stretto coordinamento del fuoco d'artiglieria, garantendo la distruzione dei nidi di mitragliatrice e supportando la fanteria con un fuoco immediato, non subordinato alle batterie di divisione dislocate a chilometri di distanza, con cui era molto difficile comunicare i rapidi cambiamenti tattici dell'attacco<ref>{{cita|Gudmundsson|pp. 139-140}}.</ref>.
Nei mesi successivi, Rohr trasformò la sua unità sperimentale di pionieri in un'organizzazione di fanteria d'''élite'', lo ''Sturmbattalion Rohr'', che sarebbe diventata un'unità d'istruzione che formava, in un continuo avvicendarsi, il personale che a sua volta avrebbe istruito i propri reparti<ref
Oltre all'artiglieria, il capitano Rohr sperimentò vari tipi di blindatura, compresi scudi d'acciaio portatili che erano già in dotazione nel Distaccamento d'assalto e i corsaletti d'acciaio che ricordavano quelli del tardo [[Medioevo]]; anche se scudi e corsaletti dovevano restare nella dotazione base, il capitano Rohr li trovò inadeguati allo stile di guerra che stava perfezionando. Rohr credeva che la determinazione dei movimenti fosse una difesa molto migliore delle pesanti armature in metallo; l'unico pezzo di armatura che Rohr adottò fu l'elmetto "''[[Stahlhelm]]''" che divenne simbolo caratteristico del soldato tedesco in entrambe le guerre mondiali<ref>{{cita|Gudmundsson|pp. 140-141}}.</ref>.
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Per fronteggiare queste minacce alcuni militari conservatori (tra questi molti ex appartenenti ai battaglioni d'assalto) assieme a diversi soldati regolari, ansiosi di difendere la patria e i suoi valori tradizionali dalla minaccia comunista che li aveva "[[Dolchstoßlegende|pugnalati alla schiena]]", si riunirono in unità chiamate ''Freikorps'', gruppi paramilitari formati da soldati volontari appena smobilitati sotto il comando di ex-ufficiali. Milizie con poca disciplina, vennero comunque contattate e aizzate dall'appena stabilito [[Repubblica di Weimar|governo repubblicano]] per soffocare i tumulti, difendere le istituzione e i confini nazionali.
I ''Freikorps'' furono poi ufficialmente sciolti nel 1919 con l'accettazione del [[Trattato di Versailles (1919)|Trattato di Versailles]] che dava le direttive per creare la ''[[Reichswehr]]'', il piccolo esercito concesso dagli Alleati vincitori alla [[repubblica di Weimar]]<ref name=Lumsden1>{{cita libro|cognome=Lumsden|nome=Robin|titolo=La vera storia delle SS|
Seeckt credeva che la scarsa disciplina e la conseguente difficoltà di far rispettare gli ordini avrebbero reso dapprima problematico e poi impossibile gestire tali unità, che si sarebbero allontanate da qualsiasi forma di controllo diventando una minaccia per la stabilità, già precaria, del nuovo assetto statale della Germania.<ref>{{cita libro|cognome=Corum|nome=James|titolo=Le origini del Blitzkrieg, Hans von Seeckt e la riforma militare tedesca 1919-1933|editore=Libreria editrice goriziana|città=Gorizia|anno=2004|ISBN=978-88-541-1502-6|p=91|cid=J.Corum}}</ref>. Gli uomini dei ''Freikorps'' che non vennero accolti nel nuovo esercito regolare si trasferirono in gruppi paramilitari di destra come lo [[Stahlhelm, Bund der Frontsoldaten]], la [[Nazionalismo|nazionalista]] [[Reichskriegsflagge]], lo [[Jungdeutscher Orden]] e la [[Freikorps Roßbach|Organisation Rossbach]] nelle cui fila transitarono ex-soldati delle truppe d'assalto.
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{{Citazione|Per dieci giorni ci allenammo al lancio di bombe a mano e provammo parecchie volte l'azione contro difese che riproducevano in tutto il nostro obiettivo. Fu un vero miracolo se l'eccesso di zelo non fece più di tre feriti da schegge prima dell'inizio dell'operazione. A parte questo lavoro eravamo dispensati da ogni altro servizio, [...] e il 22 settembre, quando mi recai alla seconda linea dove era stato fissato l'alloggio per quella notte, mi trovai a capo di una banda di selvaggi certamente, ma molto ben organizzati.|Ernst Jünger<ref>Ernst Jünger qui descrive, nel suo libro ''[[Nelle tempeste d'acciaio]]'', i preparativi per un'azione di ricognizione di un battaglione d'assalto sotto il suo comando verso le posizioni britanniche nella zona di [[Regniéville]] il 23 settembre 1917. Vedi: {{cita|Jünger|p. 209-210}}.</ref>}}
Nel 1916, in seguito alla prestazione nella battaglia di Verdun che aveva comprovato il valore delle truppe d'assalto, il battaglione di Rohr stabilì una base nelle vicinanze di Beauville dove intraprese un programma di addestramento per i quattro battaglioni Jäger{{#tag:ref|Fu scelto di convertire i battaglioni Jäger (cacciatori) in quanto questi erano già unità autonome e nel loro organico avevano una compagnia da dodici mitragliatrici e quattro compagnie di fucilieri: bastò quindi aggiungere gli uomini necessari alle unità dei mortai da trincea, cannoni da fanteria e lanciafiamme. Vedi: {{cita|Gudmundsson|p. 175
I numerosi battaglioni venutisi a creare durante il 1916 vennero considerati soprattutto unità di addestramento dove ufficiali e sottufficiali, dopo un periodo passato in un battaglione d'assalto, tornavano alle loro formazioni per diffondere le tecniche apprese<ref name="Drury29"/>. Molti battaglioni d'assalto erano motorizzati – una vera rarità per l'esercito tedesco – così il trasporto verso i campi di battaglia avveniva in tempi rapidi, e le truppe d'assalto potevano passare la maggior parte del loro tempo nelle retrovie per poi essere spostate ove necessario per intraprendere incursioni o offensive locali<ref name=Drury29/>.
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