Semovente d'artiglieria: differenze tra le versioni

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Nel corso della [[prima guerra mondiale]] non ci fu una distinzione teorica fra [[Carro armato|carri armati]] e semoventi, dato che la differenziazione si basa essenzialmente sull'impiego tattico dei due mezzi, e nel corso della guerra i criteri di impiego tattico dei carri armati non erano abbastanza sviluppati per potersi differenziare da quelli dei semoventi. Alcuni dei carri armati prodotti nel corso della prima guerra mondiale ([[St. Chamond (carro armato)|St. Chamond]]) nella seconda sarebbero stati tranquillamente classificati come semovente (''Sturmgeschütz'').
 
Dopo la prima guerra mondiale gli studi teorici di [[John F.C. Fuller|Fuller]] e [[Basil Liddell Hart|Liddell Hart]] misero in evidenza che i carri armati avrebbero dovuto essere impiegati in grandi unità totalmente meccanizzate (Divisioni corazzate), in cooperazione con le altre armi. In particolare fu chiaro che la [[fanteria]] e l'[[artiglieria]] per operare in congiunzione con i carri armati avrebbero dovuto operare con veicoli mossi da [[Cingolocingolo (trasporti)|cingoli]] come i carri armati. Per l'artiglieria si aggiungeva il problema che il passaggio dall'ordine di marcia all'ordine in batteria richiedeva un certo tempo, non sempre compatibile con le esigenze della prontezza di fuoco necessaria per operare a favore dei carri armati.
 
In base a queste considerazioni nel [[1935]] i [[Germania nazista|tedeschi]] svilupparono un mezzo armato con cannone per l'appoggio della fanteria ([[Sturmgeschütz III (semovente)|Sturmgeschütz III]]) ([[Cannone d'assalto (semovente)|cannone d'assalto]]) che avrebbe dovuto fornire il fuoco di appoggio diretto alle fanterie. Dato che l'armamento del mezzo (7,5 cm StuK L/24) era del calibro dei pezzi in dotazione direttamente alla fanteria stessa, il mezzo avrebbe dovuto essere utilizzato in stretto contatto con i fanti. Ciò richiedeva una protezione sufficiente a difendere l'equipaggio dal tiro delle armi controcarri, quindi il mezzo aveva una corazzatura che praticamente era identica a quella di un carro armato similare ([[Panzer III (carro armato)|PzKpfw III Ausf. D]]). Una corazzatura così spessa non poteva che andare a detrimento o del calibro dell'armamento principale o della mobilità del mezzo.